Economia
Il report
L’importo dichiarato dai soli capoluoghi di provincia supera i 77,1 milioni di euro
28 Marzo 2025
ore
13:02
Nel 2024 i comuni del Piemonte hanno registrato un incremento significativo nei proventi derivanti dalle multe stradali, con un incasso complessivo che, per i soli capoluoghi di provincia, ha superato i 77,1 milioni di euro, segnando un aumento del 13% rispetto al 2023. A guidare la classifica regionale — e a posizionarsi al quarto posto a livello nazionale — è Torino, con un introito di quasi 61,2 milioni di euro. Torino prima per incassi e per multe pro capite Il capoluogo piemontese si conferma il principale centro per le multe stradali in Piemonte, sia in termini assoluti che nel rapporto pro capite. Ogni residente torinese ha, in media, contribuito con 71,9 euro alle casse comunali, un valore che tiene conto solo delle sanzioni a carico delle famiglie, come previsto dal sistema informativo Siope. Gli altri capoluoghi: netto distacco da Torino Ben distante dal capoluogo, al secondo posto della graduatoria regionale, si trova Alessandria, con 3,8 milioni di euro, seguita da Asti con 3,1 milioni. Le altre città capoluogo si collocano tra i 2,6 milioni di Novara e gli 1,1 milioni di Verbania e Biella. Anche sul fronte pro capite, Vercelli si distingue con 46,2 euro a cittadino, seguita da Asti (42,3 euro) e Alessandria (41,6 euro). I piccoli comuni non restano indietro Anche i centri con meno di 2.000 abitanti contribuiscono in maniera rilevante agli incassi da multe stradali in Piemonte. È il caso di Lagnasco, in provincia di Cuneo, che con soli 1.406 residenti ha raccolto quasi 491mila euro. Seguono Casalino (NO) con 478mila euro e Verrone (BI) con 243mila euro, dimostrando che anche i piccoli centri giocano un ruolo significativo nella gestione della sicurezza stradale. Calo per le assicurazioni auto Una nota positiva per gli automobilisti piemontesi arriva dal fronte delle assicurazioni auto. Secondo l’Osservatorio RC auto di Facile.it, a febbraio 2025 il costo medio per una polizza si attestava a 593,53 euro, valore in calo di quasi l’1% rispetto all’anno precedente.