‘Leggermente in profondità’: narrare la salute mentale con Human Art
Gli eventi si chiuderanno oggi al Chiostro di Santa Maria di Castello
ALESSANDRIA – “Leggermente in profondità”: è il titolo della rassegna culturale di Human Art. Ma anche un modo per stare di fronte a temi importanti, quali la salute mentale, il benessere personale e sociale. E anche il concetto di “Dare voce”, che quest’anno è il tema della rassegna.
Giunto alla quinta edizione, “Leggermente in profondità” è iniziato ieri e si chiuderà oggi, domenica 6, nel Chiostro di Santa Maria di Castello.
“Dare voce”
La rassegna si è aperta con la tavola rotonda “Narrare e dare voce alle pratiche del lavoro sociale”.
“L’idea – ha spiegato l’associazione – è quella di passare dalla narrazione stereotipata, opprimente e viziata dal potere, alle voci. Le voci vere, coerenti, autentiche, autodeterminate. Favorire l’espressione di sé e il racconto in prima persona della propria storia”.
Nella tavola rotonda, preziosi gli interventi di Andrea Pogliano (Professore Associato di Sociologia delle Culture e della Comunicazione e Presidente del Corso di laurea in Servizio Sociale dell’UPO), Antonella De Luca e Cristina Gai (responsabili tirocini Corso di Laurea in servizio Sociale dell’UPO), Monica Lanfranco, formatrice, giornalista e autrice.
Gli spunti di “Leggermente in profondità”
Il Chiostro, poi, è stato animato da numerose iniziative. “Vetrina di tutte le attività che svolgiamo quotidianamente durante l’anno”, ha spiegato Human Art. Nel novero, un workshop di arteterapia, le carte delle azioni possibili, un laboratorio di scrittura autobiografica e creativa, un workshop di biodanza.
Ieri sera, anche il concerto di Cristina Nico dal titolo “Canzoni per chi ospita moltitudini”. Mentre oggi, in conclusione alla rassegna, sul palco lo spettacolo-teatro-canzone “L’arcangelo isterico” scritto da Ludovico Polidattilo e proposto da Cafè Neanderthal.