'Cantiello e Gaeta', agente aggredito da due detenuti
ALESSANDRIA - Tentata spedizione punitiva, ieri nella Casa circondariale “Cantiello e Gaeta” di Alessandra. Due detenuti non hanno esitato ad aggredire…
ALESSANDRIA – “Volevo salvare un detenuto, per quello ho preso le chiavi”. Chiede di parlare col comandante, ma deve aver pensato di non essere creduto così ha tentato il suicidio in cella.
Il tortonese Alessandro T. (il suo legale è Alexia Cellerino), detenuto al ‘Cantiello e Gaeta’ di piazza Don Soria, è stato ricoverato in Rianimazione. Salvato in extremis da un agente della Penitenziaria.
Il drammatico gesto dopo aver preso le chiavi ad un agente per aprire una cella dove un giovane detenuto stava subendo una brutale aggressione.
I fatti si sono verificati giovedì scorso. Il detenuto tortonese, che effettua lavori all’interno del carcere, si sarebbe accorto che un giovane albanese – appena entrato nel penitenziario – stava subendo una brutale aggressione da parte del compagno di cella (di origine marocchina).
'Cantiello e Gaeta', agente aggredito da due detenuti
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L’agente della Polizia Penitenziaria presente stava attendendo il supporto dei colleghi (come prevede il regolamento) per poter entrare e sedare quella violenza. Ma Alessandro T. ha pensato che il ragazzo (reduce da un intervento chirurgico) stesse soccombendo ai colpi dell’altro. Così, ha afferrato le chiavi del poliziotto, ha aperto la cella ed è entrato. In quel momento sono arrivati anche altri agenti.
L’aggressore sarebbe già stato trasferito. Chi ha preso le chiavi ha tentato di spiegare il suo comportamento, chiedendo anche di poter parlare col comandante. Rimasto solo in cella, però, pensando di non essere stato compreso, ha tentato di uccidersi, impiccandosi.
Solo il tempestivo intervento di un agente gli ha salvato la vita. L’uomo è stato ricoverato in Rianimazione, all’ospedale di Alessandria.