Solo Liverani salva i Grigi. Contestazione
L'Alessandria pareggia una gara da vincere. Nel giorno del ritorno di Di Masi allo stadio
In difesa faticano troppo i due esterni. In mezzo poco filtro e costruzione
ALESSANDRIA – La paura non fa 90 al Moccagatta. Perché se lo facesse, e i 90, anche molti meno, fossero punti, l’Alessandria avrebbe un altra classifica e altri scenari futuri. Invece il presente è una squadra che, al momento della verità, teme di salire sulla scena e se gli avversari, qualsiasi consistenza abbiano, fanno gioco, sono organizzati, hanno un palleggio discreto, ecco che i Grigi vanno in affanno, non sono lucidi, non costruiscono, subiscono.
Li tiene a galla il portiere, altrimenti sarebbe notte, ancora più fonda e buia di quanto già non sia adesso (e anche prima). Vedere slegati, non lucidi, molto frenati anche i più esperti, come è successo contro il Fiorenzuola, allarma, anche tanto, e apre scenari tutt’altro che belli o, comunque, accettabili e rassicuranti.
LIVERANI – Determinante: se non ci fosse stato lui, soprattutto se non avesse fatto tre parate decisive, a quest’ora saremmo a commentare il colpo del ko. Perfetta anche la lettura della trasformazione del rigore e comprensibile, alla fine, la sua delusione e il suo realismo sul futuro della squadra: 8
Solo Liverani salva i Grigi. Contestazione
L'Alessandria pareggia una gara da vincere. Nel giorno del ritorno di Di Masi allo stadio
BALDI – Affannato: dalla sua parte, un po’ a sorpresa, Tabbiani mette Sereni, che sfugge al controllo del difensore grigio, in evidente difficoltà nelle accelerazioni dell’esterno, spesso supportato da Dimarco. Causa il rigore, meno male che Liverani rimedia: 5
CHECCHI – Anticipato: mostra una sufficiente solidità, specie sulle palle alte, ma anche negli anticipi a terra, in cui è spesso chiamato a dare aiuto al compagno che gioca largo a destra. Qualche incursioni (poche) sui piazzati in attacco: 6
SINI – Teso: prova a tenere alta la squadra per aggredire di più, ma non è compito facile. Pochi piazzati in cui non riesce ancora a sfruttare il suo ‘piede’. Soffre molto la poca reazione dei compagni, e il nervosismo gli costa un giallo in pieno recupero: 6
NUNZELLA – Speculare: come Baldi a destra, per lui a sinistra difficoltà quasi in fotocopia per arginare Giani, che nella prima mezzora è il giocatore più pericoloso e lo obbliga a compiti di coperta, non sempre lineare. Ha il merito dell’assist per il vantaggio di Lamesta, uno dei rari palloni in area: 5.5
LAMESTA – Accelerato: di questo ha bisogno l’Alessandria, di uno che scappa, e ‘strappa’ palla al piede, che si porta appresso almeno due avversari, se non tre, che almeno cerca l’uno contro uno: Il gol è di altra categoria, sue anche un paio di conclusioni insidiose, rarità per i Grigi: 6.5
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NICHETTI – Prevedibile: sulle palle alte sembra che l’Alessandria abbia un centrale in più, però an che i duelli aerei non sono tutti suoi, anzi. La volontà c’è, manca il guizzo, la giocata, la consapevolezza che il filtro può anche intasarsi: 5.5
SPERANZA – Frenato: attraversa una fase di condizione non al top e finisce per non essere quasi mai al centro della manovra. Il pallone gli pesa tra i piedi e i suoi movimenti sono un po’ arruffati: 5.5
GAZOUL – (dal 41’st) Inserito per alzare il peso offensivo, ma non si vede, ed è cercato poco dai compagni nella manciata di in minuti finale: ng
ROTA – Altalenante: procede a strappi, sembra poter accelerare e, invece, si trova a rincorrere e non sempre gli riesce, anzi va spesso a infilarsi in mezzo a maglie avversari, da cui non riesco, spesso, a conservare la gestione del pallone: 5.5
MIONIC (dal 41’st) Solido: ha pochi minuti per dimostrarlo, ma ci prova, almeno, ad aiutare la squadra: ng
SYLLA – Intermittente: il primo a non essere contento della sua prestazione è proprio lui, che esce scuotendo la testa, spesso stretto tra i due centrali ospiti, che gli danno poco spazio per muoversi. Prova a tenere la squadra più alta, ma gli riesce non come vorrebbe e potrebbe. L’unico pericolo in avvio di ripresa: 5.5
GALEANDRO – (dall’8’st) Involuto: il capocannoniere cambia spesso ruolo e non tutti sono adatti al suo modo di giocare, con l’effetto che abbassa la pericolosità, perché non riesce a farsi spazio in area: 5.5
MARTIGNAGO – Limitato: da qualche gara quasi sempre, le energie in meno incidono sulla efficacia delle giocate e su certi movimenti, che gli avversari hanno studiato, per limitarlo. E riescono anche in parte a farlo, eppure del suo palleggio ci sarebbe grande riscontro: 5.5
PAGANI (dal 28’st) Timido: gli tocca fare la punta centrale, che non è il suo ruolo, e si vede, anche quando converge dalle fasce verso il centro. Ma giocando spalle alla porta è rarità che possa segnare: ng