Alessandria, senza tirare non si segna. Solo un punto
I Grigi muovono la classifica a Siena, ma dietro l'Imolese li aggancia. Per i toscani un palo
Lauro: "Bisogna incominciare a vincere". Già, ma chi colpisce di testa? I difensori
SIENA – Mister Lauro, l’Imolese ha preso i Grigi, con tre vittorie di fila…
“Dobbiamo incominciare a vincere anche noi”. Lapalissiano, se la priorità fosse diversa da quella di addormentare la gara, abbassando il ritmo, come l’Alessandria ha fatto, per ammissione anche del suo allenatore.
Attaccare prima che coprirsi, questo servirebbe, ma “il Siena è una squadra forte, che temevo. Nel primo tempo l’abbiamo limitata, sicuramente nel secondo ha fatto più di noi, compreso il palo colpito da Disanto, perché noi ci siamo abbassati un po’, con meno energie. Nel primo tempo abbiamo chiuso meglio e abbiamo avuto anche noi le nostre opportunità. Da sfruttare in modo diverso”.
Alessandria, senza tirare non si segna. Solo un punto
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Attaccare di più anche se, lo riconosce il mister, “la coperta in attacco è un po’ corta“. Anche tanto, ma qualcuno continua a restare in panchina: Davide Lamesta, che si è scaldato tutta la ripresa, ma quando nel terzo slot di cambi Lauro ha optato per Pagani, si è riaccomodato in panchina. Qualche problema con questo giocatore, il cui recupero era stato annunciato con apparente soddisfazione alla vigilia della partenza? “Nessuno, in casa è stato utilizzato”.
Con la Lucchese e non per l’intera gara, e da quando è arrivato il nuovo allenatore gli spazi per lui si sono notevolmente ridotti. “Ribadisco, nessun problema. Lamesta è un destro, ci serviva un esterno sinistro, offensivo, e ho preferito Gazoul e per le stesse ragioni quando ho fatto il cambio ho preferito Perseu”. Però, specie dopo l’intervallo, spesso con nove/dieci uomini dietro la linea della palla, molto bassi e non tanto aggressivi forse sarebbe stato meglio un uomo che provasse a saltare l’avversario diretto. Evidentemente Lauro è di altra idea.
“In avanti ho schierato due seconde punte. Galeandro non avere né i centimetri, né la consistenza di Cori, perché ha caratteristiche diverse”. Anche questo si vede a occhio nudo, e c’è da augurarsi che Sylla almeno recuperi per domenica con il Fiorenzuola, anche perché per Cori i tempi non sono inferiori a 40 giorni “per un problema muscolare serio”, ammette il ds Massimo Cerri, unico, oltre al tecnico, a cui si riesce a strappare un paio di battute, visto che dell’ecografia a cui l’attaccante si è sottoposto ancora non ci sono comunicazioni sull’esito.
“Farà ancora un ulteriore controllo, escluso – aggiunge il ds – una lesione al legamento”. Però con 40 giorni almeno significa, nella migliore delle ipotesi, dopo l’andata degli eventuali playout. “Avevo appena ritrovato ilCori che conoscevo, vicino alla condizione migliore – sottolinea Lauro – e l’abbiamo perso per tanto tempo”.
Sylla? “Lo stato febbrile lo ha molto debilitato – insiste Lauro – speriamo di riaverlo da martedì”. Anche perché se non si batte il Fiorenzuola, in crisi, la situazione si complica oltre il lecito.
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Una squadra che vuole provare a segnare, però, difficilmente rinuncia a Martignago nel finale. “Riccardo ha stretto i denti per resistere e ha fatto anche bene, però era ‘arrivato’ e ha anche un problemino”. Dall’espressione uscendo dal campo non sembrava molto contento del cambio. “Non è così, in due gare ravvicinate ha speso molto. E Pagani non giocava da tempo”. Va bene alimentare la fiducia dei ragazzi, ma c’è sempre da provare a conquistare la salvezza. Con gli uomini migliori. Di solito funziona così.
A proposito: Martignago ha qualche problema fisico? Perché dalle parole del tecnico sembrerebbe così. “Nessuno, solo la fatica delle due gare vicine”, spiega Cerri. Il diretto interessato che dice? Impossibile chiederlo, in sala stampa è autorizzato ad andare solo il tecnico. Il Siena, che ha pareggiato, proprio come i Grigi, porta due giocatori oltre al mister.