Alessandria gioca solo un tempo. E regala un gol casuale
Vince la Lucchese, occasioni nella ripresa, ma i Grigi non sfruttano un'altra opportunità
La squadra ha sbagliato atteggiamento nella prima frazione, ma anche alcune scelte del tecnico lasciano dubbi
ALESSANDRIA – Perché rinunciare alle due prime punte, le uniche due in rosa, con centimetri, nel momento del forcing? La gara con la Fermana, fra 72 ore, non è una spiegazione che regge: quando ne mancano otto (adesso sette) servono tutti e a tempo pieno. Soprattutto quando, finalmente, si fa alzare dalla panca Lamesta, uno dei pochi ad avere l’uno contro uno nelle gambe e, anche, la capacità di mettere palloni in area.
Già, ma i colpitori di testa non ci sono più e c’è Gazoul, che anziché girare comodamente, schiaccia a terra la migliore delle occasioni. Se l’attaccante con centimetri lo deve fare un difensore centrale, la scelta è, tatticamente, cervellotica (i più ‘anziani’ possono ricordare cosa accadeva con Carletti). Difficile trovare una logica, almeno credibile e accettabile. Come anche la posizione di Galeandro, che da quando è spostato in fascia spende energie e non ha più quel peso e quell’efficacia che aveva quando stava sottopunta.
Si potrà obiettare: se una squadra, fino ad ora, non è riuscita a fare due vittorie in fila, una ragione c’è. Però sarebbe meglio non rendere una strada complicatissima ancora più in salita, da affrontare con uno zaino pieno di pietre.
Alessandria gioca solo un tempo. E regala un gol casuale
Vince la Lucchese, occasioni nella ripresa, ma i Grigi non sfruttano un'altra opportunità
LIVERANI – Infilato: che può fare se indecisioni, marcature molli e leggerezze lasciano libertà all’attaccante di calciare a rete? Nessuna, ed è l’unica parata, oltre a quella su Di Quinzio e al rischio nel finale, quando va a fare l’uomo in più e sguarnisce la porta (ma Bruzzaniti lo grazia): 6
ROTA – A strappi: prova ad accelerare, ma non con la giusta convinzione, deve rincorrere spesso Bruzzaniti, perde qualche duello di troppo, pur senza commettere errori gravi. Ma non è lucido e grintoso e la spinta si esaurisce spesso in pochi metri: 5.5
BALDI – (dal 35’st) Limitato: minuti pochi, spazi non molti, gli tocca stare più in copertura che salire: ng
CHECCHI – Coinvolto: la sua marcatura nell’azione del gol non è su Rizzo Pinna, ma è comunque leggera e permette all’attaccante di avere metri e libertà per tirare. Non basta conquistare qualche palla alta per dare solidità dietro. Finisce la gara in attacco: 5.5
SINI – Lucido: nel primo tempo anche lui non riesce a stringere le maglie troppo allargate di una difesa che gioca con troppa sufficienza e si fa sorprendere dal palleggio avversario. Dopo l’intervallo, però, è fra i più reattivi e i nove angoli, ben battuti, dovrebbero essere sfruttati diversamente: 6
NUNZELLA – Altalenante: il giudizio quasi si sovrappone a quello del compagno sulla fascia opposta. Troppo intermittente, 45′ di fatica, specie quando sale Quirini, dai cui piedi parte l’azione del gol. Volontà tanta, qualche cross in area, ma troppi palloni persi: 5.5
PERSEU – Intimorito: la responsabilità di essere titolare pesa come un macigno e gli fa commettere errori gravi, palloni persi ai 25 metri, regalati, controlli senza durezza, spesso un vagare con poca cognizione di cosa fare: 5
MIONIC – (dal 13’st) Solido: Almeno aggiunge sostanza, gioca a testa alta, anziché rincorrere gli altri si porta dietro i centrocampista avversari e il suo tiro e fra i segnali che potrebbero dare una scossa (che, in realtà, è complessivamente relativa): 6
GUIDETTI – A vuoto: sulla carta è il centrocampista con più qualità, ma proprio non si vede. Dovrebbe provare a riequilibrare la sfida sul piano del palleggio e non gli riesce praticamente mai, perde anche palloni in mezzo con errori che la sua esperienza dovrebbe aiutarlo a non fare: 5
LAMESTA – (dal 1’st) Vivace: almeno obbliga la difesa avversaria a stargli addosso e raddoppiare, con lui il gioco accelera, arrivano palloni in area, si incomincia a provare a vincere qualche duello e arrivare prima sulle seconde palle. Peccato che, a poco a poco, i colpitori di testa finiscano in panchina: 6
In corteo fino al Mocca. "Noi siamo i Grigi"
Sugli spalti più del doppio degli spettatori rispetto alle ultime gare. "Grazie a chi c'era, anche ritorni importanti"
SPERANZA – Duttile: parte a sinistra, si sposta a destra, cambia spesso posizione e cerca anche l’inserimento palla al piede, il solo a farlo nel primo tempo, quello che obbliga Cucchietti a fare la parata più impegnativa: 6
SYLLA – Ostinato: suo il primo tiro nello specchio nella porta, nel finale del primo tempo, sue, soprattutto, i pochi palloni rubati al palleggio degli avversari, anche quando mette palla a terra. Forse sarebbe stato meglio tenerlo in campo di più: 6
MARTIGNAGO – (dal 13’st) Palleggiatore: Un altro che merita di avere più spazio, perché sa giocare in spazi stretti, ha intuizioni, si butta dentro l’area, unica soluzione se c’è da cercare il gol. L’ultimo ad avere la palla del possibile 1-1: 6
CORI – Spuntato: Non convince, va sottolineato, perché sono più i contrasti aerei vinti dai difensori della Lucchese che quelli in cui potrebbe dare l’impressione di farcela. Ma è anche vero che l’atteggiamento dimesso, generale, del primo tempo, toglie possibilità a chi dovrebbe essere il terminale offensivo. Deve dare molto di più, ma forse sarebbe servito fino alla fine: 5.5
GAZOUL (dal 35’st) Spaventato: è l’unica spiegazione, lo spavento di trovarsi con il pallone per pareggiare, per come non sfrutta l’occasione migliore, a portiere battuto. Quella schiacciata a terra non si deve fare, ma forse non è solo colpa sua: 5.5
GALEANDRO – Sfiancato: perché, lo ripetiamo, adesso gioca più largo e non più sottopunta? La risposta non la deve dare lui, ma il risultato è che si sfianca a fare il campo su e giù, spesso troppo lontano dalla porta e, anche, con meno lucidità per trovare la giocata giusta. Il capocannoniere va utilizzato in modo diverso: 6
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