Alessandria a picco anche a Sassari
Fatale, ancora una volta, un gol nel primo quarto d'ora. Nella ripresa una timida reazione, troppo poco
Appena sopra la media negativa Rota, centrale, e Galeandro, che però non finalizza
SASSARI – Un dato, che fa riflettere: la Torres non vinceva in casa da tre mesi e mezzo. Ha sofferto, ma ha voluto vincere. Sicuramente più dell’Alessandria, che ha bisogno sempre di andare sotto e regalare un tempo agli avversari prima di scuotersi, e comunque con una convinzione che non è quasi mai lucida e, quindi, poco incisiva.
Non si è visto un cambio di passo. E la tanto agognata attenzione in avvio non ha superato il quarto d’ora solitamente fatale. Maurizio Lauro sostiene di aver fatto “i complimenti ai ragazzi”. Ci permettiamo di non essere d’accordo.
MARIETTA – Colpevole: nell’azione del gol la sensazione di un tuffo tardivo e al rallentare, dopo non essere andato nella maniera corretta neppure nel cross che serve Diakite. E in un paio di occasioni i giocatori avversari lo graziano, ma lui dà l’impressione di non essere nella posizione migliore: 5
RENAULT – Frenato: preferito a Baldi per dare spinta in fascia, lo fa quasi mai e le poche volte che riesce a crossare, consegna alla difesa avversaria palloni facili da conquistare. Anche errori di controllo elementari: 5
ROTA – Lucido: dietro è quello che ragiona di più, che chiude quando la Torres cerca di entrare centralmente, con Urso, e si prende cura anche dal trequartista Saporiti, che cerca di cambiare il gioco per scuotere la prevedibilità di ogni giocata. Non è molto, ma almeno ci prova: 6
SINI – Altalenante: su Diakite, nell’azione del vantaggio, servirebbe una marcatura diversa, con energia, e invece è in ritardo e l’attaccante può saltare tranquillo. Per tutto il primo tempo non riesce a far partire la manovra, qualcosa di più nella ripresa, almeno un paio di cross in area, ma anche sui due piazzati non incide: 5.5
Alessandria a picco anche a Sassari
Fatale, ancora una volta, un gol nel primo quarto d'ora. Nella ripresa una timida reazione, troppo poco
NUNZELLA – Affannato: siamo alle solite, se c’è un giocatore di gamba come Lora, deve limitarsi alla copertura, spesso problematica, tanto che una delle occasioni in avvio è proprio del suo rivale diretto. Anche con Gianola, nella ripresa, non ha vita facile, ma almeno è un poco più efficace: 5.5
NICHETTI – Arruffato: è la prestazione del ‘volere, ma non potere’, delle buone intenzioni che non diventano fatti concreti. In mezzo i palloni giocati cn leggerezza sono troppi, gli appoggi superficiali non aiutano. Un poco meglio quando si abbassa di più ad aiutare la difesa, ma all’Alessandria serve un mediano di rottura, non un centrale difensivo: 5.5
GUIDETTI – Limitato: Dovrebbe essere l’uomo che vede il gioco, che fa schermo e poi imposta, che rifornisce gli esterni e cambia la direzione del gioco leggendo le situazioni. Già, ma nel suo caso il condizionale è d’obbligo, perché non diventa quasi mai certezza, complice anche un problema muscolare: 5.5
MIONIC (dal 1’st) – Intermittente: illude con un paio di inserimenti centrali e un discreto controllo di palla. Ma è una fiammata alla quale non riesce a dare continuità, e la sua fisicità, da sola, non basta a ‘spaccare’ il muro della Torres: 5.5
GHIOZZI – Controllato: dovrebbe dare equilibrio e spinta, ma anche le sue accelerazioni non sortiscono effetto perché, quasi sempre, Girgi gli recupera metri e lo chiude e lo stesso fa Masala, con cui non vince mai duelli. Un paio di scatti, peraltro non supportati dai compagni, sono proprio poco: 5
LAMESTA – (dall’11’st) Discontinuo: Perché non gioca dall’inizio? “Perché si deve conservare equilibrio, visti i tre attaccanti in partenza” la spiegazione di Lauro. Invece servirebbe prima, per scuotere i Grigi dal torpore del primo tempo. Quando entra ci mette del suo: alcune giocate fatte bene, altre da dimenticare, ma almeno in fasci qualche contrasto lo vince: 5.5
GALEANDRO – Generoso: quando un attaccante, il capocannoniere, si deve abbassare per aiutare in copertura e poi deve farsi tutto il campo per arrivare nella sua zona di competenza il rischio che sia spompato e poco lucido c’è. E si vede quando, nella ripresa, ha una palla d’oro, servita da Nunzella, che calcia altissima: 6
MARTIGNAGO – Debole: sicuramente le intenzioni, sue e del tecnico, erano altre, ma i risultati, in campo, sono ben diversi, abbozzi di inserimenti in cui spesso si perde il pallone quando è il momento della giocata utile. Si intuisce che potrebbe alzare il peso offensivo, ma manca la conferma nei fatti: 5.5
PERSEU – (dal 34′ st) Impalpabile: quasi non ci si accorge della sua presenza, se non quando manca un facile controllo e fa scivolare la palla, che era dell’Alessandria, in fallo laterale: ng
"Dobbiamo prenderci più responsabilità. Il compitino non basta"
Per il tecnico "troppa leggerezza, anche nell'azione del gol"
CORI – Assente: in campo c’è, ma la sua presenza non è mai produttiva per i Grigi. Anche nell’occasione nel pareggio, i due controlli, e tentativi di conclusione, sono scoordinati. L’unico colpo di testa è lontano metri dalla porta avversaria: 5
SYLLA – (dal 34’st) Slegato: in meno di un quarto d’ora finisce tre volte in fuorigioco e l’unico assist (di Lamesta) che potrebbe provare a sfruttare è una fucilata incontrollabile: ng