Di Masi: “Pronto a fare il mercato, se ci sarò io alla guida”
Trattative aperte, "domani un incontro", ma anche disponibilità a rinforzare la squadra
ALESSANDRIA – La volontà di cedere, quella, resta, “trattative aperte ce ne sono, anche domani ho una call on un gruppo che ha avvicinato i miei legali. Ma sta a chi vuole acquistare fare l’affondo, non a me. Io devo valutare la credibilità di chi si fa avanti e mi dimsotra di poter fare il bene dell’Alessandria, anche meglio di quanto ho fatto io in quasi dieci anni”.
Però Luca Di Masi non ha una data per un closing, “proprio perché non dipende da me” e, se non dovesse avvenire nei prossimi giorni, entro la prima decade di gennaio, “io sono pronto a fare la mia parte per rinforzare la squadra, sempre con la sostenibilità come criterio per ogni scelta. Perché è così che si può stare in piedi”. La squadra ha bisogno di interventi per conquistare la salvezza. “Quando, in estate, è stata fatta questa scelta, avevamo ben chiaro che campionato sarebbe stato. Devo dire che essere nelle otto che lotteranno per tenere la categoria era nelle previsioni. Domani mi confronterò con il direttore sportivo Cerri e con l’allenatore Rebuffi e ci sentiremo ancora a inizio della prossima settimana: io ho le mie idee su interventi per migliorare la rosa, ma sono i tecnici che devono darmi le indicazioni per permettere all’Alessandria di uscire dalla zona calda e arrivare alla salvezza. Mettere la testa fuori dall’acqua”.
Dunque, se non si perfezionerà la cessione, sarà Di Masi a sostenere il mercato? “Come è sempre stato. Se non ci sarà una cessione in tempi brevi, sosterrò il mercato, perché non credo che in queste operazioni una commistione di proprietà possa giovare all’Alessandria. Che, insisto, è la priorità per me: non voglio creare negatività al gruppo, togliere ogni alibi, assolvere a tutti gli impegni. I giocatori e lo staff devono poter pensare solo al campo, al resto pensa una società che, come è stato in questi anni, funziona esattamente alla stessa maniera”.
Perché non tornare allo stadio? “In questo momento non è il caso, perché si scaricherebbero tensioni sui ragazzi. Loro sanno che io ci sono, quanto conti questa vicinanza me l’hanno detto quando sono stato al campo. Mi pesa non essere al mio posto in tribuna, ma la squadra non deve assolutamente risentire delle contestazioni alla mia persona“.
Fra le trattative c’è qualcosa di locale? “Ad oggi nessuno del territorio si è mai fatto avanti. Io ne sarei felice, perché sarebbe ancora più legato alla realtà alessandrina. Lo sa anche il sindaco: se ci fossero persone, che si fanno avanti anche attraverso lui, le ascolterei con piacere”. L’ipotesi di affiancare una nuova proprietà? “Non la escludo, ma ad oggi la considero al 5 per cento delle possibilità“.