Uno - due Galeandro, l'Alessandria esulta
In otto minuti, nel primo tempo, il ko alla Imolese. Quattro grandi parate di Liverani. In tribuna il sindaco
L'attaccante: "Ci voleva, non è stato un periodo facile, per me e per la squadra"
ALESSANDRIA – Non aveva mai segnato due reti nella stessa gara, Alessandro Galeandro.
E’ vero, c’è un rigore, ma bisogna saperli battere e poi in quel tiro c’è già un po’ della forza, della voglia, della rabbia, poi amplificate, otto minuti dopo, nel colpo di testa del 2-0. Il numero 11 (stessa maglia del suo maestro, Paolo Zirafa) si è sbloccato, ha interrotto un digiuno durato quasi un girone intero, dal gol segnato alla Virtus Entella, che sarà la prossima avversaria, l’8 gennaio, alla ripresa.
Con una differenza sostanziale, però: questa volta sono segnature che hanno un peso per la classifica dei Grigi. In una gara che l’Alessandria, di fatto, ha incominciato a giocare da quando è scesa dal pullman di ritorno da Cesena. “Non c’è stato giorno in cui non ci siamo detti che era una partita fondamentale e l’abbiamo preparata, anzitutto, dal punto di vista caratteriale. Perché sapevamo che l’approccio, mentale, avrebbe potuto fare la differenza. E così è stato”.
Uno - due Galeandro, l'Alessandria esulta
In otto minuti, nel primo tempo, il ko alla Imolese. Quattro grandi parate di Liverani. In tribuna il sindaco
Uno dei complimenti migliori glielo fa proprio il suo allenatore, Fabio Rebuffi, “la doppietta è un premio per lui, che ha sempre lavorato tanto e non si è mai abbattuto anche se non arrivava il gol. E ha sempre lavorato per la squadra“. Senza farsi condizionare dalla lunga astinenza, “che per un attaccante è sempre una situazione difficile, anche mentalmente. Ma alla fine di ogni gara questo desiderio di segnare aumentava. Dopo il rigore grande gioia, soprattutto un senso di liberazione, dopo un periodo non facilissimo, sul pieno personale e di tutto il gruppo. L’attaccante segna non per se stesso, ma per far vincere la squadra“.
A guadagnare dal ritorno di Pape Sylla dal 1′ è stato, soprattutto, Galeandro. Perché un giocatore con le caratteristiche dell’ex Pordenone fa cambiare i movimenti e, anche, le letture ddegli avversari, e per l’mvp della sfida con l’Imolese c’è più spazio. “Per caretteristiche fisiche, per la sua stazza, Pape può fare ‘perno’ dentro la difesa avversaria, e io posso girare attorno e trovare la giocata. Però chiunque giochi davanti garantisce un contributo che, con il passare delle gare, aumenta perché ci conosciamo di più”.
La vittoria con l’Imolese non è una semplice rivincita dell’andata. “Alla prima di campionato, è vero, non era andata come volevamo, ma eravamo consapevoli delle difficoltà di una squadra, la nostra, appena formata. Quel ko dal dischetto era immeritato, ma adesso c’è solo da guardare avanti, da cambiare passo, per toglierci dalla zona calda il primo possibile. E avere, finalmente, la tranquillità dalla nostra”.