Alessandria - Monza: altri tre gol. Così proprio non va
Un autogol sblocca la gara. Grigi inconsistenti nella ripresa. Eurogol di Ciurria e Gytkjaer al 45'
La classifica è sempre figlia dei numeri: l'Alessandria non vince da 11 gare
ALESSANDRIA – “Forbice molto ampia”. Moreno Longo insiste sul concetto, da tempo: evidente, sempre di più, in una classifica in cui l’ultimo turno ha rimesso in gioco anche il Crotone. Lontano, è vero, perché 6 punti dalla quintultima, l’Alessandria, sono tanti, e anche con un eventuale arrivo alla pari i Grigi hanno il vantaggio del doppio scontro diretto a favore.
I numeri sono l’immagine più reale di una squadra, la classifica ne è la trasposizione in cifre: la squadra di Longo non vince da 11 gare, da quando aveva messo sotto il Benevento. Poi solo pareggi e sconfitte, tra Ascoli, Frosinone e Monza in casa nove reti subite in gare in cui non si è segnato.
Alessandria - Monza: altri tre gol. Così proprio non va
Un autogol sblocca la gara. Grigi inconsistenti nella ripresa. Eurogol di Ciurria e Gytkjaer al 45'
I gol al passivo sono 48: non stanno meglio le formazioni che, come i Grigi lottano per la salvezza, anzi l’unica che ne ha subite solo due in meno è il Cosenza, che ha una gara in meno, con il Benevento, recupero fissato per giovedì 14 aprile, alle 20. Stanno peggio Vicenza (52), Crotone (50) e Pordenone (54), ma non è sulle negatività altrui che si costruisce una salvezza, piuttosto sulla capacità di approfittarne e non di mettersi alla stessa stregua.
Capitolo attacco: peggio dei 28 gol realizzati hanno fatto solo Pordenone (20), Cosenza (26) e Reggina (27) che, però, con il saldo di -9, e l’aver capitalizzato meglio le reti, è in una posizione tranquilla. A parte Corazza, quasi in doppia cifra, gli altri attaccanti (Marconi, Kolaj e Palombi) hanno segnato 3 reti insieme,tante come un difensore come Di Gennaro. Un altro dato che spiega perhé i Grigi sono nel punto peggiore della forbice, in questo momento con soli tre attaccanti a disposizione (i tempi di recupero di Kolaj non sono brevi) e uno, Arrighini, partito a gennaio, non è stato sostituito.
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PISSERI – Incolpevole: il bottino al passivo è lo stesso di Frosinone, ma questa volta non ha responsabilità: tradito da una deviazione, superato da un eurogol, infilato da un attaccante con tutto lo specchio della porta a disposizione: 6
PRESTIA – Stanco: lo ammette anche lui, come la squadra è affatticato e si vede. Il secondo gol nasce da una leggerrezza sua, un passaggio sbagliato, e deve spesso rincorrere che chiudere sugli inserimenti di attaccanti e centrocampisti: 5.5
DI GENNARO – Sfortunato: di palle sfruttabili per le sue deviazioni in area ne arrivano davvero poche, nonostante i quattro angoli e qualche punizione. Gli tocca, invece, quella che vale il vantaggio del Monza. E’ fra quelli che provano a restare lucidi, ma nei tentativi di impostare l’azione passticia pure lui: 5.5
BENEDETTI (dal 39’st) Ininfluente: troppo pochi minuti per lasciare anche un piccolo segno: ng
CASARINI – Adattato: ma spesso in affanno e a disagio, nonostante un paio di chiusure importanti. E’ lui a perdersi Ciurria nella progressione da cui nasce il primo gol e, al di là della bellezza del gesto tecnico del raddoppio, nasce tutto nella sua zona di competenza: 5.5
MUSTACCHIO – Difensore: contro il Monza è imprescindibile avere anche il contributo degli esterni alti, spesso in ripiegamento e raddoppio. E’ la parte che gli riesce meglio, in copertura, ma inevitabilmente può spingere meno e da quella parte si sale con fatica. Pure sfortunato, perché un suotiro verso la porta va a sbattere sulla schiena di Marconi: 6
BA – Lucido: in mezzo è quella che ragiona di più e sa leggere le giocate avversarie con qualche secondo di anticipo. Limitare Machin non è facile, e lui ci riesce spesso, coinvolto anche in un paio di ripartenze. Rischia nell’intervento proprio su Machin, segno anche di tensione che gli pesa: 6
GORI – (dal 25’st) Volenteroso: ci mette mestiere per andare a togliere palle al Monza, ma lo fa quando buona parte della squadra è rassegnata e poco lucida: 6
MILANESE – Determinato: anche tatticamente quello che più di tutti si gioca alla pari, e spesso lo vince, il duello con Barberis. Inserumenti palla al piede, cambi di direzione e poi quel sinistro che meriterebbe di diventare il suo primo gol in grigio: 6.5
"I fischi a Marconi? Segnerà gol importanti"
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BARILLA’ – (dal 32’st) Ex: come tutti quelli a cui tocca questa parte, soprattutto se la militanza è recente, ha più motivazioni per dimostrare di meritare altra considerazione. Il suo tiro, sul fondo, dopo la terza rete, almeno è un segnale di non resa: ng
MATTIELLO – Insicuro: alterna anche buone idee, e giocate giuste, ad errori di valutazione e a palloni consegnati agli avversari. Come se la misura dei passaggi non gli fosse ancora entrata in testa. E nelle gambe: 5.5
PALOMBI – Indefinibile: perché fatica a trovare una posizione e una identità, che pure Longo sicuramente gli ha spiegato. A parte una punizione, non si contano tiri, iniziative degne di nota, almeno tentativi. La musica non cambia quando va al centro dell’attacco. Anzi è ancora meno gradevole: 5
MARCONI – Scomparso: non è colpa del giallo dopo pochi minuti, il numero 10 in questo momento (e da tempo) è proprio così, qualche spizzata, qualche pallone lottato, nessuna presenza concreta e nessun peso in fase offensiva. Fa fare bella figura a Paletta: 5
CHIARELLO – (dal 25’st) Confuso: entra nella fase in cui l’Alessandria sembra quasi rinunciare al gioco e neppure lui riesce ad accenderlo: 5.5
FABBRINI – Ostinato: il suo dribbling, il suo modo di attaccare gli spazi stretti e andare sul fondo, per mezzora fa soffrire la retroguardia monzese, anche se non ne nascono occasioni. Poi, però, gli avversari gli prendono le misure, lo raddoppiano e lui non riesce a uscire della trappola e si ostina a fare sempre lo stesso movimento: 5.5