Pums: si rallenta su Ztl in centro. “Ampliamento fasce orarie a step”
Passa l'emendamento Lega. Approvati due del Pd e due del M5S
ALESSANDRIA – E’ arrivato il momento delle osservazioni (sotto forma di emendamenti) da parte delle forze politiche di palazzo Rosso sul Pums, il piano della Mobilità sostenibile. 10 sono stati presentati dal Movimento 5 Stelle e altri 11 da Partito Democratico e Lista Rossa, molti dei quali tesi ad “allargare” le zone a traffico limitato e quindi la chiusura del centro, anche nell’ottica che un punto come quello di piazza della Libertà non venga più utilizzato per “tagliare” dal centro nell’attraversare la città da un capo all’altro, da nord a sud e viceversa, ma senza convogliare il traffico sugli spalti, bensì sulla tangenziale. Questo era un aspetto proposto da entrambe le forze politiche di opposizione, che è stato però respinto dalla giunta, nella figura del vicesindaco Davide Buzzi Langhi che ha affrontato la discussione di tutte le richieste in commissione Territorio, ma con una premessa. “Non c’è intenzione di stravolgere questo piano della Mobilità sostenibile, che siamo riusciti ad attuare e che abbiamo concordato con tutta la maggioranza”.
Lega: “Ztl, ma a step”
Il primo emendamento trattato è quello presentato dalla Lega, dal capogruppo Pavanello che detta la linea e la filosofia anche dell’amministrazione comunale. Nella sostanza si rallenta sulla chiusura al traffico del centro: “vorremmo che si aggiungesse che la Ztl venga messa in atto in fasi successive, a step, fino al raggiungimento poi dell’obiettivo finale”. Ovvero, la Ztl 7-20 “potrebbe creare dei problemi al mondo del commercio delle vie del centro, ad esempio via S. Lorenzo – spiega Pavanello – Magari andando per fasi, partendo dal far rispettare la limitazione 16-20, per arrivare ad ampliare le fasce orarie”. E intanto si chiede, al contrario, di riaprire al transito via Dossena.
“Non ci sono problematiche o impedimenti strutturali?” chiede Malagrino dei Moderati, per “evitare che ci siano cedimenti nel breve periodo della pavimentazione”. No nessun pericolo. “Necessità di riaprire quella strada, che ha fortemente contribuito al degrado della zona e alla crisi del commercio” ha aggiunto Buzzi Langhi.
M5S: ok alle “zone 30” e alla velostazione
Una parte degli emendamenti pentastellati era rivolta al breve termine, un’altra al periodo medio-lungo di attuazione. “Con l’obiettivo di poter guardare ad alcuni bandi europei, su questa logica si basano molte delle nostre proposte” ha spiegato il capogruppo Serra. Ma dei grandi progetti, come “la metropolitana di superficie leggera (tram) Cristo-Ospedale” oppure “la creazione di un sistema ferroviario urbano integrato sui sobborghi dove è presente la struttura ferroviaria”, così da alleggerire il traffico su gomma non ne è passato nemmeno uno. Parere tecnico sfavorevole, “perché non c’è la domanda per investimenti e successivi costi di gestione troppo alti”. Un esempio: la media di frequenza dei bus è di 100 persone, mentre per creare una linea tram la domanda necessaria dovrebbe essere 20 volte superiore. Bocciate anche le proposte di “nuova zona pedonale urbana lungo tutta la superficie della Cittadella”, piuttosto che “l’anticipazione temporale della regolamentazione degli accessi su alcune vie del centro, come via Trotti, via Vocheri, via Milano e via Migliara e la creazione di una Ztl 0-24 su piazza Santo Stefano e anello davanti al Comune, cioè piazza della Libertà. “Così chiedete di stravolgere il piano, quindi no!” è la risposta ricorrente dell’amministrazione, talvolta avvallata dal parere tecnico non positivo e altre volte invece in direzione diversa, da un parere tecnico che dice “si si può fare”.
Le uniche due proposte che sono passate sono quelle che riguardano “l’ampliamento delle zone 30, aggiungendo via De Gasperi e zone limitrofe vicino a scuole e la zona tra viale Brigata Ravenna e via Maggioli”. E poi la realizzazione di “una velostazione” ovvero di tutti i servizi per biciclette che sono elencati nella parte del Pums che parla di Movicentro vicino alla stazione ferroviaria, che non si occupa solo di spazi per le auto, di area di scambio per i mezzi pubblici, ma che considera anche le due ruote.
Pd: via Pochettini area pedonale e trasporti
Ad ottenere l’ok del vicesindaco sono stati due emendamenti presentati dal centrosinistra: uno riguarda la possibilità di rendere la zona di via Pochettini area pedonale. L’altra invece fa riferimento alla conurbazione del trasporto pubblico, inserendo oltre a Valenza anche Tortona, in qualità di luogo di riferimento una volta che sarà terminato il Terzo Valico. “Si tratta di pianificazione, altra cosa è poi la forma attuativa dei contratti di servizio” ha precisato Giorgio Abonante, presentatore degli emendamenti, visto che il dubbio di Buzzi Langhi in un primo momento era quello di inserire un altro comune, quando già oggi ci sono problematiche di gestione del servizio su Valenza, “visto che la quota che arrivava dalla Provincia per un servizio provinciale si è ridotta a 80mila euro rispetto ai 600mila di un tempo. E oggi questi costi pesano su A. Mobilità e quindi sul trasporto urbano, mentre questo è interurbano”.
Niente da fare invece per ampliamenti della Ztl, per potenziamento rete trasporto pubblico con corsie preferenziali per bus in alcune zone, o svolte obbligate in altre e anche per la creazione di una linea di autobus a transito veloce tra Alessandria e Spinetta Marengo.
Restano in forse invece alcune possibili modifiche da attivare, ma non nel breve periodo, su piazza Vittorio Veneto e vie limitrofe che da parcheggio e strade aperte al traffico potrebbero diventare “area pedonale con Ztl”. “Stiamo facendo già delle valutazioni, ad esempio con cambi di sensi di marcia e altre modifiche. Vediamo che impatto hanno e poi decidiamo anche sui tratti attorno” sono state le parole del membro di giunta. Tanto da portare il rappresentante di minoranza a dire “mi riservo di ri-presentarlo in Consiglio comunale, magari modificando il breve periodo in medio-lungo”.
Il Pums è stato votato in commissione e ormai è pronto per approdare in Consiglio comunale e diventare poi realtà.