Fusioni e banche digitali, in provincia 70 sportelli in meno
In pochi anni si sono ridotte le filiali bancarie per fusioni e utilizzo massiccio dell'home banking. Le preoccupazioni in provincia su occupazione e servizi
ALESSANDRIA – “Per il 2021 previsto è uno scenario che aggraverà ancora la situazione, tra probabili fusioni tra Istituti Bancari, riorganizzazioni e cure dimagranti che faranno le Banche. Ci saranno sempre meno filiali e sportelli aperti al pubblico”, denuncia Fabi, la federazione dei bancari, che lamenta un prograssivo impoverimento dei piccoli centri con meno clientela, paradossalmente anche con meno famigliarità con i servizi di banca digitale.
ALESSANDRIA – “L’innovazione tecnologica e l’attuale crisi sanitaria sono facili alibi per la chiusura degli sportelli”, dice Pier Paolo Gagliardi, coordinatore Fabi Alessandria, “La chiusura degli sportelli, a nostro avviso, significa anche meno concorrenza e meno assistenza finanziaria a famiglie e imprese. Se è vero, infatti, che circa l’80% dei clienti utilizza ormai i canali digitali, la maggior parte di loro si reca ancora in filiale per le scelte finanziarie più complesse”.
Banco BPM
Una su tutti è il BANCO BPM, storica banca del territorio perché nelle varie fusioni ha compreso anche la rete della ex Cassa di Risparmio di Alessandria: “Ha dichiarato pubblicamente la chiusura di trecento sportelli. Temiamo che molti di questi siano nella nostra Provincia”.
La preoccupazione è sui lavoratori e sull’indotto: “Meno lavoratori bancari nell’alessandrino con conseguenti ripercussioni anche su bar e ristoranti, già fortemente penalizzati dalla crisi epidemiologica in corso.”
*fonte dei dati: www.bancaditalia.it/statistiche/index.html