“Che voglia di Moccagatta. E dei nostri tifosi”
Infermeria quasi vuota, resta fuori solo Prestia. "Far crescere i singoli per migliorare la prestazione della squadra"
ALESSANDRIA – “Non vediamo l’ora di riprenderci il nostro Moccagatta”. Moreno Longo parla per tutti: per chi c’era quel 17 giugno ed è rimasto, cancellando i giorni dal calendario, perché la ‘prima’ dei Grigi in B al Moccagatta, dopo 46 anni, è, comunque, storia. E’ conquista, è emozione, è consapevolezza di tornare a casa, dove il primo miracolo è diventato realtà e, adesso, c’è da costruire il secondo, un pezzo alla volta.
“Il Brescia? Senza punti deboli”
Il Brescia, per Longo, “non ha punti deboli: è una squadra costruita per vincere il campionato. Pensiamo solo agli ultimi innesti in attacco, Moreo e Palacio”. La forza dell’avversario non deve condizionare i Grigi, “dobbiamo farci trovare pronti noi: in questo momento concentrarci e lavorare sulle prestazioni individuali è indispensabile per migliorare la prestazione della squadra. La sosta ci ha permesso di lavorare molto per aiutare chi è arrivato in corsa, quasi a digiuno di preparazione, perché nei club di provenienza – insiste il tecnico – era finito ai margini del gruppo”. Un esempio? Marconi, l’uomo della doppia cifra irrinunciabile (meglio se anche Corazza e Palombi lo facessero), a cui un gol, anche partendo dalla panchina, consegnerebbe una dose abbondante di convinzione, come tenere il piede premuto sull’acceleratore del recupero. Ma anche Mantovani (in progresso con il Genoa) e Benedetti e Mustacchio e Beghetto sulle fasce.
Non ha dubbi di formazione, Longo, già prima della rifinitura di domani, “sono i giocatori a offrirmi, ogni giorno, materiale per valutare e per scegliere”. Cosa prevale nei Grigi: la voglia di rivincita dopo le due sconfitte in trasferta o, invece, maggiore consapevolezza dopo il successo con il Genoa? “Ho segnali positivi dai giocatori, tutti: non è stata una estate facile, la rosa di oggi, con cui affrontiamo il campionato, è molto diversa da quella con cui abbiamo iniziato il ritiro. E giocare le prime due in trasferta, per una matricola, complica l’approccio, ma non avevamo altra scelta, perché lo stadio non era pronto. Adesso, però, torniamo dalla nostra gente, ci riprendiamo uno degli alleati più preziosi, il Moccagatta, i ragazzi sanno che per stare, bene, in questa categoria dobbiamo andare, ogni volta, oltre il massimo e lo faremo con i nostri tifosi. Tutti i miei uomini, anche gli ultimi, hanno capito cosa conta la gara di sabato e la serie B per Alessandria e l’Alessandria“.
Bellodi sì, Prestia no
Non sono le corsie esterne il dubbio (per gli interpreti) e neppure il problema di Longo, “non ci sono ruoli in cui ho incertezze. Cerco sempre le soluzioni giuste, sta anche ai ragazzi, in campo, aiutarsi, parlarsi, adattarsi, fare le letture più opportune, quelle che la gara e l’avversario impongono”. la velocità di pensiero, ma non solo. “Serve, certo, ma da sola non è sufficiente, stiamo imparando, nelle prime due gare lo abbiamo anche dimostrato, che tutti i parametri vanno alzati: tecnica, tattica, fisicità, coraggio, interpretazione”. La condizione cresce, l’infermeria si sta svuotando: oltre al lungodegente Sini, comunque fuori dai 18 Over 23, l’unico indisponibile è Prestia, mentre Bellodi è di nuovo in gruppo, una soluzione in più in difesa, dove la linea è quella dell’ultimo test, con Mantovani, Di Gennaro e Parodi e Casarini che diventa l’uomo in più in fase di copertura. Perché anche la duttilità è un’arma in più nel debutto da ‘tutto esaurito’, che per la gente (ma anche per Di Masi, Longo e i suoi uomini) è storia. Anzi, l’inizio di una nuova storia