2020, l’anno del Covid-19: le news più seguite
Le notizie più lette nell'arco dei dodici mesi che hanno cambiato le nostre vite
ALESSANDRIA – Erano le 20.35 di sabato 7 marzo, quando su tutti i siti del Gruppo Soged usciva la notizia dell’Italia intera in ‘zona rossa’: il numero dei contagi, e purtroppo delle vittime, iniziava a crescere in modo esponenziale, i reparti degli ospedali erano saturi e il semplice distanziamento non poteva più bastare per prevenire i rischi.
Quel giorno, forse, abbiamo capito quanto il Covid-19 stava per cambiare le nostre vite: eppure, questa è ‘solo’ la seconda news riguardante la pandemia più letta del 2020, perché la prima è datata 20 maggio e racconta il caos – e quanti alessandrini colpiti dal virus possono ben testimoniarlo – in seno al Sisp, perché la positività di alcuni pazienti segnalata dai medici di famiglia non viene presa in carico, chissà perché, dal sistema.
Fa invece discutere (tanto da essere sul terzo gradino del podio dei più visti) il lancio online il 21 marzo che racconta di un 67enne fermato dalla Polizia nei pressi del Mercatò di piazza Venesio, a Casale: l’uomo, infatti, era positivo.
Il 4 marzo, al contrario, è seguitissimo (quarta news nella nostra classifica dell’anno) il ‘tempo reale’ che parte dalla chiusura dell’ospedale di Tortona disposta dall’Unità di Crisi regionale e racconta l’esplodere dei contagi in provincia, seguito l’8 marzo dalle modalità di spostamento in ‘zona rossa’: una novità che, con il passare dei mesi, abbiamo purtroppo imparato a conoscere bene.
Apre la seconda metà delle notizie relative all’emergenza sanitaria più lette un altro ‘tempo reale’: è quello che, dall’8 marzo, narra le prime ore di lockdown evidenziando, purtroppo, la crescita dei decessi nell’Alessandrino (che arrivano a nove). E che si posiziona subito davanti al drammatico appello che dagli schermi della tv nazionale arriva, la sera del 3 marzo, nelle nostre case: “Chi è stato alla ‘Cometa’ di Sale faccia subito il test”, chiede il responsabile dell’Unità di Crisi regionale Mario Raviolo.
In ottava posizione, poi, forse il primo approfondimento realizzato su quella che ancora era una notizia lontana, ovvero il diffondersi di una nuova malattia in Cina: il 29 gennaio, infatti, una giovane di ritorno dall’estremo Oriente viene subito ricoverata nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Alessandria perché “presentava sintomi influenzali non gravi e non correlabili al coronavirus. La donna, come previsto dalla procedura ministeriale, è stata trattenuta e ricoverata in misura precauzionale, in attesa (il giorno dopo) dei risultati dei test specifici”.
Infine, sono datati 21 marzo e 9 marzo gli ultimi due articoli dei dieci più visti sui nostri siti: il primo sulle nuove chiusure imposte dal Governo Conte, mentre il secondo sottolinea la preoccupante impennata delle vittime. Un dato che ci avrebbe tristemente accompagnato fino a oggi e al quale è impossibile abituarsi: perché quelli che ogni sera continuiamo a pubblicare sui portali del Gruppo Soged no, non sono soltanto numeri. Ma affetti strappati ai propri familiari. E non dobbiamo mai dimenticarlo.