Alessandria: diabete in età pediatrica, lo studio del CeRProS analizza difficoltà e bisogni di genitori e insegnanti
Il progetto coordinato dal Dairi approfondisce percezioni, competenze e impatto psicologico nella gestione del diabete di tipo 1 nei bambini, evidenziando la necessità di un supporto strutturato
ALESSANDRIA – Comprendere come genitori e insegnanti vivono e affrontano la gestione del diabete di tipo 1 in età pediatrica. Ecco l’obiettivo dello studio osservazionale coordinato dal Centro Studi Ricerca delle Professioni Sanitarie (CeRProS). Una realtà afferente al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (Dairi) diretto da Antonio Maconi.
La ricerca analizza percezioni, competenze e impatto psicologico legati a una delle patologie croniche più diffuse in età pediatrica. Mettendo al centro non solo l’aspetto clinico, ma anche quello emotivo e organizzativo che coinvolge famiglia e scuola. I dati preliminari, riferiti ai primi 18 partecipanti arruolati, restituiscono un quadro complesso, fatto di competenze acquisite ma anche di fragilità ancora presenti.
Competenze cliniche e bisogno di sostegno
La maggior parte dei genitori coinvolti dichiara di sentirsi in grado di gestire correttamente gli episodi di ipoglicemia e iperglicemia, rispettivamente nell’83% e nell’89% dei casi. Accanto a questa buona preparazione clinica, emerge però un bisogno significativo di accompagnamento. Il 72% segnala la necessità di un supporto emotivo o pratico nella gestione quotidiana della malattia.
Un elemento particolarmente critico riguarda la somministrazione dell’insulina, che rappresenta una fonte di preoccupazione per oltre la metà dei genitori. Solo l’11% si dichiara infatti pienamente sicuro nella gestione complessiva del diabete di tipo 1, evidenziando una percezione di autoefficacia ancora limitata, nonostante le competenze tecniche maturate. Questi dati indicano come la sicurezza operativa non coincida sempre con una serenità emotiva nella gestione della patologia.
Impatto psicologico e vita quotidiana
Dal punto di vista psicologico, lo studio rileva un dato positivo. Il 95% dei genitori esprime infatti un’elevata soddisfazione rispetto al proprio ruolo genitoriale, segno di un forte senso di responsabilità e di coinvolgimento nella cura del figlio.
Allo stesso tempo, non mancano ricadute concrete sulla vita quotidiana. L’11% dei partecipanti riferisce una riduzione del tempo disponibile per le attività giornaliere, a causa delle esigenze legate alla gestione della malattia. Così confermando come il diabete pediatrico influisca anche sull’organizzazione familiare.
Nel complesso, lo studio del CeRProS evidenzia che, accanto a una buona preparazione clinica, persistono insicurezze e bisogni di supporto che richiedono risposte strutturate. I risultati preliminari confermano l’importanza di interventi mirati capaci di affiancare famiglie e contesti educativi non solo sul piano sanitario. Ma anche su quello emotivo e organizzativo, rafforzando la rete di cura attorno al bambino con diabete di tipo 1.