Un quadro per raccontare la forza delle donne: donazione per l’Ostetricia e Ginecologia dell’Aou di Alessandria
L’opera dell’artista Nadia Astakhova, donata dal movimento “Azzurro Donna”, è stata collocata nel Salone Narrativo della struttura diretta da Davide Dealberti
ALESSANDRIA – Un’opera d’arte per raccontare la forza delle donne e accompagnare i percorsi di cura. È stata collocata nel Salone Narrativo della Struttura di Ostetricia e Ginecologia dell’Aou Al l’opera donata dal movimento femminile di Forza Italia “Azzurro Donna”.
Il quadro si trova quindi ora all’interno della struttura diretta da Davide Dealberti. In uno spazio pensato per l’ascolto, l’accoglienza e la narrazione, dove ogni donna inizia un percorso che intreccia cura, consapevolezza e speranza. Un gesto simbolico, di conseguenza, che rafforza il legame tra ambiente ospedaliero, umanizzazione delle cure e attenzione alla dimensione emotiva.
L’opera e il suo significato
Parliamo di un dipinto realizzato da Nadia (Nadezhda) Astakhova, artista di origine russa, residente da oltre vent’anni in Val Curone. L’opera trasmette un messaggio potente di trasformazione e rinascita. Una donna vestita di azzurro emerge dal buio verso la luce, attraversando una tempesta di dolore che lascia progressivamente spazio alla pace.
Accanto alla figura femminile, un albero metà spoglio e metà rigoglioso rappresenta il passaggio dalla sofferenza alla vita. Mentre una farfalla azzurra che sorvola la scena diventa simbolo di libertà, coraggio e cambiamento.
Il titolo, “Dal maltempo al sole, dal buio alla luce, dalla sofferenza alla pace”, racchiude il senso profondo dell’opera. Parlando direttamente a chi sta affrontando un momento difficile.
Arte, cura e vicinanza
Il quadro si rivolge in modo particolare alle donne, raccontando la forza interiore necessaria per trasformare il dolore in nuova energia. Un messaggio coerente con il luogo che lo ospita, dove ogni storia personale trova ascolto e accompagnamento.
La donazione rappresenta un gesto che unisce arte, cura e vicinanza. Contribuendo così a rendere ancora più accogliente e simbolico uno degli spazi più significativi del presidio ospedaliero alessandrino, e rafforzando il valore umano e relazionale dell’assistenza sanitaria.