“Monferrato 2025”: il primo rapporto economico de “Il Piccolo”
Una fotografia della realtà che vuole diventare una bussola. Per amministratori, aziende, associazioni e comunità
ALESSANDRIA – Esiste un modo serio di volere bene a un territorio: misurarlo. Non per trasformarlo in una classifica, ma per dargli strumenti, priorità, responsabilità. È questo il senso di “Monferrato 2025”, il primo rapporto economico della nostra provincia nell’epoca dell’economia digitale, disponibile per tutti i lettori da oggi in formato digitale sul nostro sito e tramite le nostre app.
Un lavoro che nasce da una domanda semplice e decisiva: dove siamo davvero tra imprese, lavoro, export, turismo, filiere, investimenti, demografia e competenze? Negli anni della volatilità e della transizione, la provincia di Alessandria ha mostrato una qualità spesso sottovalutata: la capacità di reggere e cambiare insieme.
Qui la grande industria è chiamata a ripensare energie, tecnologie e mercati. Tutt’intorno, intanto, un tessuto di Pmi, artigiani evoluti, agricoltura di qualità, logistica e servizi sta imparando a competere con una leva nuova: i dati. Nel digitale vince chi conosce il cliente, governa i costi, traccia la qualità, racconta l’origine, riduce gli sprechi. Non è retorica: è produttività.
La copertina
“Monferrato 2025” mette in fila segnali e tendenze, li confronta con l’Italia e con l’Europa e prova a tradurli in scelte: infrastrutture e connessioni, formazione tecnica e universitaria, attrazione di capitale, servizi per la famiglia e per chi lavora, politiche per trattenere giovani e competenze. Reputazione Unesco e “Made in Monferrato” possono alzare valore e prezzi, ma solo se diventano strategia.
Per questo “Monferrato 2025” è una fotografia che vuole diventare una bussola. Per amministratori, aziende, associazioni e comunità. Crescere, oggi, significa una cosa sola: trasformare le radici in vantaggio competitivo. E farlo con numeri chiari, verificabili, discussi da analisti e professionisti di rilievo nazionale e internazionale fa tutta la differenza del mondo. Perché vuol dire farlo con un patto di realtà. E di futuro.