Ravetti (Pd): “Prevenzione sanitaria, Alessandria perde quasi un milione di euro”
Il vicepresidente del Consiglio regionale accusa la Giunta Cirio di scelte illogiche e poco trasparenti: “Tagli del 50% ai fondi del Seremi, servono risposte chiare per la salute dei cittadini”
TORINO – Un allarme che arriva direttamente dai banchi del Consiglio Regionale del Piemonte e che riguarda la salute pubblica. Il vicepresidente Domenico Ravetti (Pd) punta il dito contro i tagli imposti dalla Giunta Cirio ai fondi destinati alla prevenzione e promozione della salute. Un colpo durissimo anche per la provincia di Alessandria, che si vede sottrarre 960.335 euro rispetto alle risorse precedenti.
Tagli ai fondi per prevenzione: i numeri
Ravetti, raccogliendo le preoccupazioni espresse da operatori sanitari e amministrativi, denuncia che a livello regionale “i fondi per le strutture di prevenzione passeranno da 18,7 milioni di euro a soli 8,4 milioni nel 2025. Una riduzione drammatica, decisa – secondo il consigliere dem – senza un confronto vero in Commissione o in aula consiliare”.
Nel dettaglio, “ad Alessandria i principali enti colpiti sono il Dairi (Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione) e il Seremi. Il Dairi passa da 2.621.133 euro a 2.121.133, perdendo 500.000 euro. Mentre il Seremi vede le proprie risorse dimezzate da 920.650 a 460.325 euro. La somma totale dei tagli per il territorio ammonta dunque a quasi un milione di euro. Con possibili conseguenze sul personale e sull’offerta di servizi”.
Ravetti: “Serve chiarezza, non propaganda”
«Comprendiamo la necessità di razionalizzare la spesa – spiega Ravetti – ma non così, non senza trasparenza. Voglio sapere cosa si faceva prima con quei fondi e cosa non si farà più d’ora in avanti. E quali servizi resteranno, ma con meno personale e quindi con meno qualità. Bisogna smettere di fare propaganda e affrontare la realtà con onestà e responsabilità».
Il vicepresidente regionale invita ad abbandonare tanto la retorica dei “miracoli sanitari” quanto gli attacchi sterili. “Tra le lodi interessate all’assessore di turno e la critica strumentale – conclude – c’è una via di mezzo che si chiama verità. È quella che dobbiamo percorrere per non abbandonare i cittadini, soprattutto quelli più fragili”.