Piante anti-smog: meno CO2 e aria più pulita in casa e città
Il florovivaismo italiano aiuta a migliorare la qualità dell’aria e a combattere i cambiamenti climatici
ALESSANDRIA – Le piante da appartamento e gli alberi in città possono ridurre significativamente l’inquinamento atmosferico, migliorando la qualità della vita e contrastando il cambiamento climatico. Secondo un’analisi Coldiretti, la presenza di piante in case, scuole e uffici consente una riduzione del 20% dell’anidride carbonica (CO2) e del 15% delle polveri sottili PM2,5, contribuendo a prevenire la cosiddetta “sindrome dell’edificio malato”.
L’argomento è stato al centro dell’evento Myplant&Garden a Milano Rho, una delle principali fiere internazionali dedicate al verde professionale.
Piante “salva polmoni” contro l’inquinamento
Alcune piante da interno, come Sansevieria, Yucca, Camadorrea, Schefflera, Pothos, Diffenbachia, Spatifillo e Anturium, sono particolarmente efficaci nel migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi, riducendo i livelli di inquinanti e prevenendo disturbi respiratori e mal di testa.
Allo stesso modo, alberi come Betulla, Cerro, Ginkgo Biloba, Tiglio, Bagolaro, Olmo campestre, Frassino comune e Ontano nero sono preziosi alleati nella lotta all’inquinamento urbano, contribuendo alla riduzione delle polveri sottili e delle emissioni di CO2.
Secondo i dati Coldiretti, una pianta adulta è in grado di catturare tra i 100 e i 250 grammi di polveri sottili dall’aria, mentre un ettaro di vegetazione può assorbire fino a 20.000 chili di CO2 all’anno, abbassando al contempo la temperatura ambientale.
Innovazione e sostenibilità nel florovivaismo italiano
Oltre al ruolo benefico delle piante, il florovivaismo italiano sta investendo in tecnologie sostenibili per ridurre l’impatto ambientale. Tra le soluzioni adottate:
- Biomasse per il riscaldamento delle serre;
- Fotovoltaico per la climatizzazione;
- Sistemi di irrigazione ottimizzati per ridurre il consumo idrico;
- Vasi compostabili in bioplastica derivata dal mais, sviluppati grazie alla ricerca di Novamont.
Queste innovazioni, nonostante le difficoltà legate all’aumento dei costi e ai cambiamenti climatici, mirano a rendere il settore più efficiente e sostenibile.
Il verde urbano come soluzione strutturale
«Per combattere l’inquinamento e i cambiamenti climatici servono strategie strutturali, con un ripensamento dello sviluppo urbano a favore del verde pubblico e privato – ha dichiarato Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria –. In Italia, ogni abitante dispone mediamente di 32,5 metri quadrati di verde urbano, ma la situazione è critica soprattutto nei grandi centri».
Roberto Bianco, direttore di Coldiretti Alessandria, ha sottolineato l’importanza di investire nella filiera florovivaistica italiana: «Valorizzare il verde significa tutelare la salute dei cittadini e promuovere un settore strategico per l’economia. Puntiamo su una giusta retribuzione per i produttori e sul contrasto alle pratiche sleali».