Calo delle imprese artigiane in Piemonte nel 2024: saldo negativo di 578 unità
Il settore registra una battuta d’arresto, con una crescita negativa del -0,5% e flessioni in quasi tutte le province
Il 2024 si chiude con un segno negativo per il tessuto artigiano piemontese. Le imprese artigiane in Piemonte hanno subito un calo significativo, con un saldo negativo di 578 unità. Le nuove imprese registrate sono state 7.575, mentre le cessazioni hanno raggiunto quota 8.153, segnando un aumento rispetto all’anno precedente.
Un settore in difficoltà
Il tasso di natalità si è attestato al 6,6%, contro un tasso di mortalità del 7,1%, determinando un tasso di crescita negativo del -0,5%. Questo dato risulta peggiore rispetto sia al sistema imprenditoriale piemontese complessivo (-0,1%) sia all’artigianato nazionale (-0,1%).
Secondo Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte, la contrazione è dovuta a diversi fattori: difficoltà di accesso al credito, burocrazia complessa e carenza di competenze specializzate. “Nonostante le difficoltà, l’artigianato rimane un settore cruciale per l’economia piemontese, concorrendo all’occupazione e all’innovazione”, sottolinea Coscia.
Andamento per settori e forme giuridiche
Le imprese artigiane in Piemonte rappresentano il 27,1% del totale delle aziende regionali, con 113.835 unità attive. Il settore più rappresentato resta quello edile (42,7%), che ha mostrato però un calo dello 0,2% dopo anni di crescita. L’agricoltura è l’unico comparto con un incremento significativo (+2,9%), seguita da un timido +0,3% del commercio. In forte calo il settore industriale (-1,9%) e quello turistico (-1,4%).
Per quanto riguarda la forma giuridica, il 79,6% delle imprese è costituito da ditte individuali, seguite da società di persone (13,2%) e di capitale (7,0%). Solo queste ultime registrano una crescita (+2,6%), mentre calano le società di persone (-2,9%) e le altre forme giuridiche (-5,7%).
Dinamiche territoriali
A livello provinciale, Torino ospita oltre la metà delle imprese artigiane piemontesi, seguita da Cuneo (15,0%), Alessandria (8,8%) e Novara (7,6%). Solo le province di Asti e Cuneo registrano una lieve crescita (+0,2%), mentre tutte le altre segnano una contrazione. I cali più marcati si registrano ad Alessandria (-1,1%) e Verbania (-1,0%).