Castellania e Novi per Fausto Coppi, 65 anni dopo
Domani mattina messa e consegna di "Welcome Castellania". Alle 16, al Museo, Bruno Reverberi e Overall Tre Colli
CASTELLANIA COPPI – Domani saranno 65 anni da quella mattina del 2 gennaio 1960 in cui Fausto Coppi si spense, all’ospedale di Tortona, per una malaria, contratta in Alto Volta, non diagnosticata. La fine della corsa terrena e l’inizio di quella, che continua, che lo ha portato all’eternità.
Vivo, Coppi, come quando scendeva dal borgo natia verso Novi, per lavorare e ancora non sapeva che sarebbe diventato il più grande di sempre. Domani saranno in tanti a raggiungere il paese, la chiesetta e il mausoleo, per un tributo carico di affetto e di quella gioia che si prova quando si incontra un amico speciale.
Perché qui tutto parla ancora di lui, di Serse, di mamma Angiolina e di papà Domenico, di Livio, di Dina e Maria, le sorelle, dei suoi gregari, e come non ricordare Sandrino Carrea sempre nel quarto banco, ad ascoltare la funzione e poi, quando finalmente la folla si diradava, a dare una carezza a Fausto e Serse.
Su piazzale Cannavò la bancarelle con pezzi unici e giornali e riviste d’epoca e con il calendario.
La messa, il premio
Alle 10.30 la funzione, con i figli del Campionissimo Marina e Faustino, al termine la consegna del premio “Welcome Castellania”, che festeggia i 20 anni, dall’idea di Casa Coppi e, in particolare, di Massimo Merlano.
Un ‘grazie’ a chi il ciclismo lo racconta: il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, che racconta di aver speso metà del suo primo stipendio da giornalista per acquistare una foto autografata da Coppi, e Maurizio Iappini de ‘La Stampa’.
Il riconoscimento come ‘benefattore dello sport‘ va a Guido Repetto, presidente del Gruppo Elah Dufour Novi, che ha avuto un ruolo molto importante nel portare Giro e Tour sulle nostre strade.
Da qualche anno anche un premio agli “ambasciatori di Casa Coppi nel mondo“: assegnato al Team Chiodini, che da 43 anni organizza la pedalata Magenta – Castellania.
In rosa, in giallo
Tutti i premiati avranno una piastrella ad aggiungersi alle già molte sulla parete di Casa Coppi. Dove, da domani, si potranno ammirare la maglia rosa e quella gialla donate da Tadej Pogacar, esposte nella sala “Le strade che portano al cielo”. Esposti anche, solo per il 2 gennaio, il ‘maillot jaune’ indossato da Sandrino Carrea e la rosa di Coppi, del 1952, messe a disposizione da Marco Carrea.
Con Reverberi e Overall
Il 2025 appena iniziato sarà anche quello dell’80° del ritorno di Coppi dalla prigionia e della Caserta – Castellania in bicicletta. E il 70° dell’ultimo successo in una corsa in linea, il Giro dell’Appennino.
Del Campionissimo parlerà Bruno Reverberi, “l’uomo che trasforma i sogni in realtà“, come lo definisce Davide Cassani nella prefazione del libro scritto dal direttore sportivo, “I miei primi 80 anni. La mia vita, il mio ciclismo“, che Reverberi presenterà domani, alle 16, al Museo dei Campionissimi, a Novi, tappa tradizionale di omaggio a un atleta senza tempo, simbolo di passione, determinazione e coraggio.
Dopo il dialogo con Reverberi il pomeriggio ‘sui pedali’ proseguirà con la presentazione di Overall Tre Colli, la squadra novese, con quartier generale a Pasturana, che si prepara alla sua 38esima stagione nelle categorie Elite e Under 23. Ci saranno i dieci corridori e sarà svelata la nuova divisa realizzata da Airone Sportwear, oltre al programma degli appuntamenti agonistici.