FC Alessandria. Dinisi: “Con noi solo chi vuole l’Alessandria nei professionisti”
Il presidente: "Quando le strade divergono, meglio separarsi". Le decisioni del consiglio direttivo, in cui c'è anche Museo Grigio. "Non ci sono trattative"
ALESSANDRIA – “Succede in tutte le migliori famiglie”. Rocco Dinisi lo pensa e lo dice: la situazione societaria diventa centrale dopo i 90′ con l’Arquatese, in cui la FC Alessandria si sente ‘defraudata’ di almeno un rigore (quello su Ventre). Ma per il presidente la priorità è altra: ha parlato poco in questi mesi, adesso serve spiegare perché il divorzio da Lorenzo Mandrino. E, soprattutto, quali sono i compagni di viaggio di oggi e di domani.
L’ultima decisione, sabato, al termine di una “settimana pesante”. Quella precedente si era chiusa con Dinisi ad Arquata, a ‘visionare’ i futuri avversari insieme a Mattia Greco. Poi l’esonero, il volto scuro del presidente, la sua assenza alla presentazione, la sensazione che un legame, solido, con Lorenzo Mandrino, invece si sia incrinato. Fino all’annuncio della fine del rapporto con l’ormai ex direttore generale.
“Le scelte sono sempre molto pensate, soprattutto con persone con cui si è collaborato a lungo. Ma, a volte, sono necessarie: quando le intenzioni divergono, anche le strade si separano – insiste il presidente – E’ inevitabile. Sia chiaro, nulla di personale, ma quando si ampia il divario sugli obiettivi e su come raggiugerli, meglio separarsi”.
I Grigi tra i professionisti
Gli obiettivi, per Dinisi, sono ben chiari “Riportare l’Alessandria nel professionismo. Obiettivi alti, ma anche tensioni e pressioni grandi. C’è chi riesce e reggerle, chi un po’ meno. E, allora, certe decisioni diventano necessarie. Per il bene della FC Alessandria, che è la priorità”.
Possibilità di nuovi ingressi? O, anche, di cessione della società?
“Ho sempre detto, fin dal primo giorno, che le porte sono aperte, a chi vuole sostenerci, come sponsor, anche con una presenza nella società. Interessamenti ce ne sono stati in questi mesi, anche in epoca recente. Ma non c’è alcuna trattativa. Noi siamo pronti a dialogare con tutti, unica condizione è che, come noi, le persone che si fanno avanti, vogliano restituire i Grigi al calcio professionistico”
Il cda e il direttivo
E la struttura attuale dell’Alessandria quale è? Un po’ particolare, perché c’è un cda, “che comprende il sottoscritto, Mandrino, Scarcella e Tonon” e c’è un direttico “che prende le decisioni: oltre a me, ne fanno parte Luca Davini, Francesco Gambino, Emanuele Bellingeri e Ciro Cassaneti di Museo Grigio”. Decisioni collegiali, insiste Dinisi, sia quelle di campo, sia quelle di gestione.
A proposito: Mandrino resta ancora nel cda? “Valuteremo insieme nei prossimi giorni”. Ci sono da esaminare anche le dimissioni di Paolo Ravera, il ds, che, oggi, comunque, era allo stadio, sia pure defilato in tribuna laterale. “Non ci siamo ancora pronunciati sulla decisione che Ravera ci ha comunicato”. Un sostituto, se le dimissioni saranno accettate? “Al momento non credo”.
E per il ruolo di dg che era di Mandrino? “Quella è una figura che, invece, a livello gestionale, è necessaria e molto utile“.