Alessandria: confiscati oltre 3,5 milioni di euro a tre pregiudicati
La Polizia di Stato di Alessandria confisca immobili, società e conti bancari a tre criminali noti per traffico di droga, sfruttamento della prostituzione e detenzione illegale di armi.
ALESSANDRIA – La Polizia di Stato di Alessandria, in collaborazione con la Direzione Centrale Anticrimine, ha portato a termine una significativa operazione di confisca patrimoniale, denominata “Game Over”, con cui sono stati sequestrati beni per un valore superiore a 3,5 milioni di euro a tre figure di spicco della criminalità locale. Tra i beni confiscati figurano dodici immobili, tra cui una villa, un garage e una piscina, venti conti bancari per un totale di 250.000 euro, cinque autovetture di grossa cilindrata, dodici società (compresi due ristoranti e tre locali notturni), e una somma in contanti di 550.000 euro. La confisca rappresenta una delle più grandi operazioni preventive mai eseguite nella provincia di Alessandria.
L’indagine ha coinvolto tre pregiudicati alessandrini, identificati come M.M. (65 anni), P.B. (78 anni), e D.N. (63 anni), noti alle forze dell’ordine per numerosi reati e la loro dedizione alla criminalità abituale. Le indagini patrimoniali condotte dalla Divisione Anticrimine della Questura di Alessandria hanno evidenziato come i tre, pur dichiarando redditi esigui o nulli, gestissero un’imponente rete di attività illegali che includevano sfruttamento della prostituzione, immigrazione clandestina, traffico di droga, e detenzione illegale di armi. Queste attività sono state condotte tramite prestanome e aziende intestate fittiziamente a familiari e collaboratori, consentendo loro un tenore di vita elevato nonostante l’assenza di redditi legittimi.
Il modus operandi
L’operazione ha messo in luce un modello consolidato di attività illecita che vedeva i tre pregiudicati guadagnare ingenti somme con attività criminali, nascondendo i proventi in beni mobili e immobili o liquidità. D.N. ha dimostrato una particolare pericolosità sociale, essendo coinvolto in due tentativi di omicidio avvenuti all’interno di night club, il primo nel 1986 e il secondo nel 2021, durante i quali ha ferito gravemente due avventori con colpi d’arma da fuoco, generando un forte allarme sociale. M.M., invece, è noto per reati legati al favoreggiamento della prostituzione e trasferimento fraudolento di beni. Nel 2022 ha cercato di eludere le indagini patrimoniali in corso defilandosi dalla gestione diretta di alcune società e vendendo un night club fittiziamente intestato alla moglie, ma l’operazione ha permesso di bloccare anche questi beni con l’intervento del Tribunale di Torino.
La confisca si è estesa a conti bancari e cassette di sicurezza. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 385.000 euro in contanti rinvenuti in cassette riconducibili a M.M., 108.500 euro a P.B. e 27.000 euro a D.N., confermando l’ingente volume di denaro che i tre riuscivano a generare. L’indagine ha anche rivelato come questi individui fossero attivi in operazioni di riciclaggio, evasione fiscale, e intestazione fittizia di beni.
Le misure di prevenzione personali e patrimoniali, applicate in base alle disposizioni del Codice Antimafia, si sono rese necessarie per contenere l’impatto delle loro attività sulla sicurezza pubblica e sull’economia del territorio. Le indagini hanno ricostruito le operazioni criminali dei tre soggetti fin dagli anni ’90, facendo emergere una lunga storia di reati contro la persona e il patrimonio, il traffico di droga e il coinvolgimento in attività delinquenziali all’interno dei locali notturni. Le operazioni hanno anche portato all’adozione di una sorveglianza speciale per quattro anni per i tre, obbligandoli a soggiornare ad Alessandria.
Blue Night
Questa operazione, avviata nel febbraio 2021, si pone come la continuazione dell’iniziativa “Blue Night” del 2014, che aveva portato all’arresto di M.M., D.N., e P.B. per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’operazione “Game Over” si configura come un colpo definitivo al loro impero illecito, privandoli dei beni frutto delle attività criminali.