Spinetta, i Pfas e la task force: i cittadini non diventino cavie da laboratorio
È stato presentato il gruppo di lavoro che dovrà guidare la Fraschetta verso una condizione più sicura di quella in cui versa oggi. A guidarlo, l'assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi
SPINETTA MARENGO – Inquinamento da Pfas (e non solo) e task force: il 14 novembre inizierà il biomonitoraggio. I primi ad essere coinvolti saranno i residenti dell’area circostante, in un raggio di tre chilometri dal polo chimico (circa 8 mila persone). Lo ha annunciato ieri sera l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, a capo della task force per l’applicazione del protocollo sui Pfas nell’area di Spinetta Marengo.
All’incontro pubblico erano presenti numerosi esponenti della politica regionale, dell’Asl, dei rappresentanti di alcuni comitati sorti in Fraschetta, ma pochi abitanti di Spinetta.
Spunti su cui riflettere
Tanti gli spunti su cui riflettere. Il primo, fra tutti: evitare che i monitoraggi e i controlli, effettuati da tempo nella zona colpita da disastro ambientale, riducano i cittadini a semplici cavie (sperimentali) da laboratorio. Inoltre, è necessario non disperdersi – come è accaduto negli anni – in un mare di informazioni tecniche, ambientali e sanitarie, limitandosi a osservare gli effetti a lungo termine delle esposizioni.
Tradotto: una volta compresa la situazione della popolazione, si dovrebbe passare allo step successivo, che non può limitarsi alla sola prevenzione su organi specifici. Il messaggio dei cittadini è chiaro: il biomonitoraggio è apprezzato, ma successivamente è essenziale agire e interrompere l’esposizione agli inquinanti, inclusi i Pfas.
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Ecco il gruppo di lavoro
All’assessore Riboldi il compito di gestire il complicato lavoro del gruppo. Del piano faranno parte una commissione tecnica e una commissione clinica.
La Commissione tecnica
Della commissione tecnica fanno parte:
- Fabrizio Priano, con funzioni di coordinatore.
- Enrico Bergamaschi: direttore Medicina del Lavoro dell’AOU Città della Salute e delle scienze di Torino presso la sezione di Medicina del Lavoro – Tossicologia ed Epidemiologia Industriale del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università degli Studi di Torino.
- Luigi Vercellino: direttore generale ASL AL.
- Valter Alpe: direttore generale AOU di Alessandria.
- Antonio Maconi: direttore del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione dell’AOU di Alessandria.
- Emanuela Palermo: funzionaria della direzione regionale Sanità.
- Bartolomeo Griglio: dirigente del Settore “Prevenzione, sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare” della direzione regionale Sanità.
- Paolo Platania: dirigente della Direzione Ambiente Viabilità 1 della Provincia di Alessandria.
- Elena Biorci: responsabile del Servizio “Energia e tutela della qualità dell’aria” della Provincia di Alessandria.
La Commissione clinica
Della commissione clinica, invece, fanno parte:
- Luigi Castello: direttore della struttura a direzione universitaria di Medicina Interna dell’AOU di Alessandria, e coordinatore del gruppo.
- Marinella Bertolotti: dirigente di Epidemiologia Clinica e Biostatistica – Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione di Casale Monferrato – ASL di Alessandria.
- Francesca Pollis: direttrice della Struttura di Medicina Trasfusionale dell’AOU di Alessandria.
- Marco Gallo: direttore di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell’AOU Alessandria.
- Marco Quaglia: direttore della Struttura complessa a direzione universitaria di Nefrologia e Dialisi dell’AOU Alessandria.
- Gianfranco Pistis: direttore SC di Cardiologia presso l’Ospedale SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo dell’AOU Alessandria.
- Francesco De Rosa: direttore SCDU Malattie Infettive dell’AOU Città della Salute e della Scienza.
- Maura Rossi: direttrice della Struttura complessa di Oncologia dell’AOU di Alessandria.
- Enrica Migliore: dirigente presso il Centro di riferimento per l’epidemiologia e la prevenzione Oncologica in Piemonte presso l’AOU Città della Salute e della Scienza Torino.
Il compito di questo team è definire un percorso diagnostico-terapeutico per i soggetti maggiormente esposti a Pfas.
Gli interventi dei Comitati
Quasi all’unanimità, gli esponenti dei Comitati e dei Gruppi spontanei sorti in Fraschetta chiedono, una volta approfonditi ulteriori risultati di analisi del sangue, di procedere al passo successivo, che molti hanno richiesto. L’area è monitorata intensamente da anni, e la presenza di inquinanti nell’aria, nei terreni e nelle acque di falda è già nota agli Enti competenti. Pertanto, il dialogo con la Regione deve condurre a azioni concrete.
«Ho livelli di Pfas nel sangue preoccupanti – ha detto Riccardo Ferri – Per ridurre l’esposizione potrei evitare di consumare i prodotti del mio orto, cosa che ho già interrotto, posso evitare oggetti che contengono Pfas, ma non posso smettere di respirare».
Molti hanno sollevato dubbi sulla qualità dell’aria a Spinetta, ma la risposta del direttore dell’Arpa, Secondo Barbero, non è stata fornita. Si è limitato a dichiarare che l’Agenzia effettua i controlli per poi comunicare i dati agli Enti (senza ulteriori valutazioni).
Guarda i docufilm
Quello della cosiddetta “task force” è solo l’ultimo di una lunga serie di capitoli che da anni si susseguono e che continuano a raccontare la presenza di un inquinamento, di responsabilità relative e di risposte il più delle volte flebile e lascive. La cronaca dei fatti è raccontata in Dossier Spinetta e nei due docufilm realizzati da Il Piccolo: “Dossier Spinetta, storia di un inquinamento” e “Ambiente e sicurezza, la difficile situazione di Alessandria e provincia“.