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TORINO – La valorizzazione del paesaggio dell’Alta Valle Bormida, con il suo ricco patrimonio di paesaggi rurali storici, è al centro di un progetto innovativo della Regione Piemonte, la Fondazione Compagnia di San Paolo e il Ministero della Cultura. Il convegno “Le opportunità del ‘non bosco’ in Alta Valle Bormida”, che si terrà il 30 ottobre a Cortemilia, è l’occasione per fare il punto sullo sviluppo sostenibile di un’area che comprende 26 comuni e punta a una gestione integrata tra ambiente, cultura e agricoltura.
L’assessore regionale Marco Gallo sottolinea il valore strategico del progetto: «La nostra Regione sperimenta qui procedure nazionali per recuperare i paesaggi agricoli storici e promuovere lo sviluppo economico locale».
La legge regionale sul “non bosco” permette di destinare ampie superfici, finora invase dalla vegetazione, a nuovi vigneti e attività agricole tradizionali, rilanciando un’economia circolare sostenibile. Questo modello di pianificazione territoriale punta a coinvolgere le comunità locali e a integrare la produzione agricola e turistica nel rispetto delle tradizioni.
Il progetto prevede tre linee d’azione fondamentali. La prima, intitolata “Biografia di un paesaggio”, approfondisce la storia e il valore del patrimonio territoriale, un tempo cruciale per il commercio tra Piemonte e Liguria. La seconda azione si focalizza sulla gestione del paesaggio come valore aggiunto, con un codice che faciliterà il ripristino delle attività agricole tradizionali. La terza azione mira a recuperare i terrazzamenti invasi dal bosco, elementi chiave per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per conservare la biodiversità.
I cambiamenti climatici stanno modificando le prospettive per il territorio dell’Alta Valle Bormida, rendendolo sempre più attrattivo per nuove forme di turismo e investimenti vitivinicoli. L’altitudine dell’area offre potenzialità per la coltivazione di vigneti in un contesto più resiliente ai cambiamenti climatici rispetto alle zone delle basse Langhe, duramente colpite dal riscaldamento globale. Un’attrattiva, dunque, per nuovi insediamenti turistici e residenziali, grazie anche a una crescente domanda di produzioni agroalimentari di qualità e di piccola scala.
Il convegno include quattro approfondimenti che toccano i temi della gestione delle competenze nella trasformazione del paesaggio, della strategia di contenimento della fauna selvatica, delle possibilità del pascolo nel bosco e delle prospettive per un’economia sostenibile in equilibrio con il cambiamento climatico. Ogni focus mira a rafforzare la consapevolezza e la capacità d’azione di chi opera sul territorio, unendo tradizione e innovazione.
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