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TORINO – Il tessuto imprenditoriale piemontese ha mantenuto una certa stabilità nel terzo trimestre 2024, secondo i dati del Registro imprese delle Camere di commercio. Il saldo tra le nuove iscrizioni e le cessazioni d’attività si è chiuso con un risultato debolmente positivo di 593 unità, un miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+466 unità). Tuttavia, il tasso di crescita del +0,14% resta inferiore rispetto alla media nazionale, che si attesta a +0,26%.
Nel periodo tra luglio e settembre 2024, 4.434 nuove imprese sono state registrate in Piemonte, segnando un incremento del +5,1% rispetto allo stesso trimestre del 2023. In parallelo, 3.841 cessazioni sono state registrate, con un aumento del +2,4% rispetto all’anno precedente. Nonostante questi numeri, il quadro complessivo evidenzia una crescita imprenditoriale modesta.
Le dinamiche imprenditoriali variano notevolmente tra le province piemontesi. Asti (+0,33%) e Biella (+0,27%) registrano i tassi di crescita più elevati, mentre altre province come Cuneo (+0,24%), Alessandria (+0,21%) e Novara (+0,19%) si collocano sopra la media regionale. Torino e Vercelli mostrano crescite più contenute rispettivamente del +0,08% e +0,05%, mentre nel Verbano Cusio Ossola il saldo è negativo (-0,05%).
Tra le forme giuridiche, le società di capitale si confermano la componente più dinamica del panorama imprenditoriale piemontese, con una crescita del +0,71%. Anche le altre forme giuridiche mostrano un saldo positivo (+0,28%), mentre le imprese individuali rimangono stabili (+0,01%) e le società di persone subiscono una lieve contrazione (-0,12%).
Dal punto di vista settoriale, il miglior risultato è stato ottenuto dai servizi diversi dal commercio e turismo (+0,50%), grazie all’espansione delle attività professionali e di quelle artistiche e ricreative. Crescono anche i settori dell’alloggio e ristorazione (+0,42%) e delle costruzioni (+0,37%). Al contrario, i settori del commercio (-0,08%) e dell’agricoltura (-0,14%) registrano una diminuzione della loro base imprenditoriale.
“Tiene ma non decolla il tessuto imprenditoriale piemontese. Nonostante una spiccata resilienza delle nostre imprese non si registra uno scatto in avanti, frutto di politiche e strategie in grado di attrarre nuova imprenditorialità. È necessario continuare a lavorare per migliorare questi risultati e per rafforzare la competitività delle nostre imprese anche sui mercati globali. In questo contesto, le istituzioni sono chiamate a un ruolo sempre più attivo, offrendo alle imprese gli strumenti e il supporto necessari per affrontare le sfide del futuro” ha commentato Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte.
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