U.S. Alessandria Calcio 1912, tutti i numeri del default
Il Tribunale di Alessandria ha dichiarato ufficialmente l'apertura della liquidazione giudiziale per la società. L'esame dello stato passivo il 30 gennaio 2025 in Tribunale
ALESSANDRIA – Il Tribunale di Alessandria ha emesso una sentenza di apertura della liquidazione giudiziale nei confronti dell’U.S. Alessandria Calcio 1912 S.r.l., con il presidente del collegio giudicante Antonella Dragotto, affiancata da Roberta Brera e dal giudice relatore Michele Delli Paoli. Questa decisione segue l’udienza del 24 settembre 2024, durante la quale il Pubblico Ministero aveva richiesto l’apertura della procedura.
Il fallimento è stato decretato sulla base di una serie di circostanze critiche, tra cui i debiti scaduti verso Agenzia delle Entrate, pari a 250.622,40 euro, e altre situazioni debitorie e procedimenti giudiziari a carico della società. Le cause del fallimento, in particolare, si concentrano sulla figura di Ninni Corda, che ha avanzato una richiesta di risarcimento per licenziamento illegittimo e retribuzioni non corrisposte, per un totale di 173mila euro, oltre ad ulteriori 35mila relativi a salari e Trattamento di Fine Rapporto.
Le motivazioni della sentenza
L’U.S. Alessandria Calcio ha cercato di difendersi contestando la legittimità delle richieste avanzate da Ninni Corda. La società ha dichiarato che il licenziamento era giustificato dalla mancanza di applicabilità delle tutele previste dalla legge 300/1970, nonché dal fatto che Corda era sotto indagine per usura. Tuttavia, la documentazione prodotta ha evidenziato come la società avesse debiti iscritti a bilancio per l’anno 2022 pari a 5.853.561 euro, con un patrimonio netto negativo di 3.554.339 euro.
Secondo la giurisprudenza consolidata, lo stato di insolvenza, determinante per l’apertura della liquidazione giudiziale, deve essere caratterizzato da una difficoltà economica irreversibile, che renda impossibile per la società onorare i propri debiti. In questo caso, tale stato è stato confermato da diversi indicatori, tra cui plurimi decreti ingiuntivi, esecuzioni mobiliari pendenti e il mancato pagamento dei debiti verso l’INPS per 122.561 euro. A questo va aggiunto l’erosione del capitale sociale di 2.583.205 euro non seguita da alcuna ricapitalizzazione.
Va fatta una precisazione: la liquidazione giudiziaria non è tecnicamente sinonimo di fallimento, ma è una procedura che lo sostituisce.
L’assetto delle società
Nell’articolo precedente erano presenti alcune imprecisioni tecniche riguardo al ruolo di Alessandria 2023 (società proprietaria unica del club creata nel novembre 2023 per rilevare le quote da Enea Benedetto) alle specifiche motivazioni del fallimento dell’U.S. Alessandria Calcio 1912 S.r.l. In particolare, non era stato specificato il ruolo di Ninni Corda nella richiesta di apertura della liquidazione giudiziale e l’effettivo importo dei debiti iscritti a bilancio e dei debiti verso Agenzia delle Entrate e l’INPS.
Cosa succederà
La sentenza dispone l’apertura della liquidazione giudiziale della società, con la nomina di Michele Delli Paoli come giudice delegato e dell’avvocato Marco Ferrari come curatore. La procedura prevede – “con la massima sollecitudine” – che il curatore proceda alla ricognizione dei beni della società e che si convochi un’adunanza per l’esame dello stato passivo il 30 gennaio 2025.
I creditori e i terzi che vantano diritti, hanno tempo fino alla fine dell’anno per insinuarsi nello stato passivo.
La società dovrà depositare in pochi giorni tutti i bilanci, le scritture contabili e fiscali obbligatorie, oltre alle dichiarazioni dei redditi, IRAP e IVA dei tre esercizi precedenti.