Giunta-Alessandria Sud, confronto aperto
I problemi di Cristo e sobborghi sul tavolo
ALESSANDRIA – Ci lascia Carlo Menabò. E per Alessandria non è una perdita banale. L’imprenditore del caffè è morto a 85 anni alla casa di riposo Borsalino, dov’era ricoverato a causa di un quadro clinico piuttosto complesso.
Il rosario sarà recitato domani, lunedì, alle 19 alla parrocchia di San Giovanni Evangelista di corso Acqui, dove martedì alle 15.30 si svolgeranno i funerali. Lascia la moglie Maria, i figli Fabio e Milena.
Originario del Veneto, Carlo è arrivato nella nostra città da ragazzo, al seguito della famiglia. Poco dopo, ha avviato la torrefazione. E il marchio Menabò ha cominciato a circolare in città e in provincia, dove il “suo” caffè spopolava.
Ma Menabò è stato molto altro. Lo ricordiamo, vivace e folcloristico, sulle tribune di campi “di periferia” a tifare per il figlio (già apprezzato portiere di calcio). Generoso e illuminato, ha sostenuto molte associazioni benefiche operanti in città e non solo. Tra l’altro, fu decisivo per l’avvio del canile di Cascina Rosa. E si è speso anche in prima persona, come quando andò in Kenya per realizzare un pozzo nei pressi di Malindi.
Ma, al di là dell’impegno in Africa che ha fatto notizia, non va dimenticato l’apporto che, senza apparire, Carlo ha offerto a molte persone, né il fatto che s’è dedicato, soprattutto negli ultimi anni, al rilancio del quartiere Cristo, ponendosi come esempio di dedizione.
Girano ancora le foto in cui è ritratto, ramazza in mano, lungo le vie attorno a piazza Ceriana. “Non possiamo solo lamentarci, dobbiamo intervenire” diceva. Lui lo faceva, non senza polemiche. Tra le più effervescenti quelle contro i padroni dei cani che non raccoglievano gli escrementi lasciati dagli animali.
Giunta-Alessandria Sud, confronto aperto
I problemi di Cristo e sobborghi sul tavolo
Con Menabò, se ne va una persona autentica che è stata anche personaggio. Al cordoglio si uniscono anche i commercianti del Cristo, l’associazione Alessandria Sud che lo ricordano per l’impegno “in prima linea”.