Smantellata una rete di ricettazione di orologi di lusso
Sei persone arrestate per ricettazione e riciclaggio di orologi di marchi prestigiosi. Sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro e terreni
ASTI – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Asti hanno smantellato una vasta rete di ricettazione e riciclaggio di orologi di lusso e altri beni di valore, portando all’arresto di sei persone. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha visto il Giudice delle Indagini Preliminari (GIP) emettere un’ordinanza di custodia cautelare: tre indagati sono stati portati in carcere, mentre altri tre si trovano agli arresti domiciliari. I reati contestati includono ricettazione, riciclaggio e commercio di prodotti contraffatti.
Le indagini sono iniziate a seguito dell’operazione Fast and Furious, condotta la scorsa primavera, che ha smantellato una banda di truffatori responsabili di furti a danno di persone anziane, spacciandosi per falsi Carabinieri o operai. Durante le ricerche sul web, gli investigatori hanno individuato un profilo social sospetto che vendeva orologi di lusso (Rolex, Omega, Cartier) in grandi quantità, con un valore stimato di circa 3 milioni di euro tra marzo 2022 e dicembre 2023.
Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un sodalizio criminoso tra Asti e Alessandria, specializzato in 21 episodi di ricettazione di orologi e diamanti, oltre a due casi di riciclaggio di orologi Rolex falsi. Gli indagati montavano meccanismi originali su orologi contraffatti, vendendoli con documentazione falsificata per garantirne l’apparente autenticità.
Le perquisizioni, condotte anche nelle province di Alessandria e Asti, hanno portato al sequestro di circa 50 orologi originali, 50.000 euro in contanti, attrezzature professionali per la manipolazione degli orologi e un terreno edificabile a Isola d’Asti, del valore di oltre 30.000 euro.
Oltre ai beni sequestrati, i Carabinieri hanno rinvenuto tesserini e distintivi falsificati dei Carabinieri, pettorine di false aziende di servizi, radio scanner, spray urticanti e targhe automobilistiche contraffatte.
L’indagine è ancora in corso e serviranno ulteriori prove per confermare le accuse. Gli indagati, al momento, godono della presunzione di innocenza.