Coldiretti Piemonte chiede un piano straordinario per la Lingua Blu
TORINO – La diffusione della Blue Tongue negli allevamenti ovicaprini e bovini in Piemonte sta generando preoccupazioni crescenti per gli…
TORINO – Vertice oggi a Palazzo Regione per affrontare l’emergenza della Blue tongue, o febbre catarrale degli ovini, che sta colpendo duramente il settore ovino e caprino piemontese.
L’epidemia, trasmessa dalla zanzara Culicoide, ha effetti devastanti su ovini e caprini, mentre colpisce in modo meno grave i bovini. In Piemonte, il comparto conta circa 56.000 caprini e 105.000 ovini distribuiti su 5.300 allevamenti, una filiera d’eccellenza per l’agroalimentare regionale.
L’incontro, convocato dall’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, ha visto la partecipazione dell’assessorato alla Sanità, rappresentato dal capo di gabinetto Fabrizio Priano, e dei principali esponenti delle associazioni di categoria, tra cui Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Sul tavolo, le misure urgenti per frenare la diffusione del virus e una strategia vaccinale da attuare nei prossimi mesi.
La Blue tongue è arrivata in Piemonte circa sei mesi fa dalla Francia, e i nuovi ceppi virali in espansione rappresentano una minaccia per gli allevamenti locali. L’Istituto Zooprofilattico piemontese sta già studiando i ceppi per sviluppare un vaccino efficace. «Mi attiverò con il mio omologo della Regione Sardegna per ottenere un congruo numero di dosi di vaccino e chiederò al Ministero dell’Agricoltura un sostegno a 360 gradi», ha dichiarato l’assessore Bongioanni, annunciando inoltre un piano di rimborso parziale per le vaccinazioni volontarie.
Anche l’assessore alla Sanità Federico Riboldi ha garantito il sostegno del suo assessorato per finanziare la vaccinazione, pur evidenziando la necessità di valutazioni giuridiche. «Vi è la volontà di collaborare con le organizzazioni agricole per salvaguardare il comparto», ha sottolineato Riboldi.
Il tavolo ha inoltre concordato sull’importanza di adottare misure di biosicurezza per ridurre al minimo il contagio. Tra queste, l’utilizzo di trattamenti insettorepellenti e la custodia degli animali in ambienti protetti durante la notte, quando la zanzara è più attiva. Il vaccino contro la Blue tongue, che ha un’efficacia di circa sei mesi, sarà somministrato a partire dalla fine dell’inverno, in modo da evitare i rischi legati alle gravidanze degli animali.
«Anche se meno devastante della peste suina africana, la Blue tongue incide comunque sul settore ovino e caprino, cruciale per l’agroalimentare piemontese», ha concluso Bongioanni, sollecitando tutti gli attori della filiera a mettere in atto le misure di sicurezza previste.
Coldiretti Piemonte chiede un piano straordinario per la Lingua Blu
TORINO – La diffusione della Blue Tongue negli allevamenti ovicaprini e bovini in Piemonte sta generando preoccupazioni crescenti per gli…