Alessandria, treni: ancora disagi per chi viaggia
L'ultimo episodio risale a ieri sera e non si prospetta una bella estate. "Ormai la puntualità è un'eccezione", il commento di Claudio Pasero
ALESSANDRIA – Ancora disagi sul fronte treni. Purtroppo, anche alla luce di quanto accaduto nelle ultime ore, si tratta di una notizia, ma non di una novità.
E forse nemmeno ci stupisce, dopo aver visto alcuni Ministri così attenti a commentare le Olimpiadi, ma così distratti di fronte ad una linea ferroviaria che, come minimo, lascia da pensare.
L’episodio
Altre volte, invece, lascia proprio su tutte le furie. È il caso riportato da alcuni alessandrini, che risale alla sera di ieri, domenica 4 agosto. Brutta sorpresa di ritorno da Roma Termini, con un convoglio che doveva partire dalla stazione della Capitale alle ore 16,20 e arrivare a Genova Piazza Principe alle 20,32. Il Frecciargento, però, non è partito in quanto “rotto”. peccato che, per sostituirlo, siano stati necessari ben 90 minuti.
Il finale? Il ritardo ha gettato molti passeggeri nel panico, poiché l’ultimo treno della relazione Genova-Torino lascia il capoluogo ligure alle 21,30. Una volta arrivati con i 90 minuti di ritardo, quindi, sarebbero rimasti bloccati a Genova.
Trenitalia, con inaspettata virtù, ha però disposto che venisse effettuato un pullman sostitutivo sulla linea per non abbandonare i passeggeri. Genova nella notte. Ma, forse, quello che sembra un caso straordinario è proprio il minimo indispensabile.
Pasero: “Treni da incubo”
“E questo è solo un episodio su un milione, perché vissuti del genere si sentono raccontare ogni giorno”, il commento di Claudio Pasero. Che, da vice della Consulta per la Mobilità sostenibile e riferimento tra i ciclisti della città, preferisce definirsi “solo un utente che vorrebbe viaggiare in maniera decente”.
E ricorda: “Quando l’anno scorso tornavo da un viaggio in bici, a Piacenza avrei dovuto prendere il ‘treno del mare’, che d’estate nel weekend collega Torino a Pesaro. Arrivato in stazione, però, il convoglio non c’era. Così ho dovuto fare due cambi e passare da Voghera e Arquata per tornare a casa. Prendendo, per di più, le coincidenze per miracolo, con il rischio di tornare a casa da Arquata di notte in bici”.
E ancora: “In primavera, per arrivare all’aeroporto di Bergamo, dovevo spostarmi a Milano Lambrate e prendere poi una coincidenza. Che, ovviamente, è saltata per il ritardo del primo treno. E menomale che avevo calcolato tutto con largo anticipo! Questo fa pensare che in Italia, quando ci si deve muovere, si deve programmare sempre un piano b calcolato sui possibili disagi dovuti ai treni: la puntualità, ormai, è un’eccezione“.
Le conclusioni
Il paragone: “Viaggiando in Europa, invece, è completamente diverso. Ricordo un viaggio in Danimarca, di qualche anno fa. Avevo un cambio di pochi minuti a cavallo della mezzanotte. Chiesi al capotreno se sarei riuscito a prendere la coincidenza. Naturalmente sì, mi rispose. E poi gli chiesi a che binario sarebbe arrivati l’altro convoglio. Di fronte a quello in cui arriverà il treno su cui siamo adesso, mi rispose, con altrettanta naturalezza. E infine gli chiesi come avrei dovuto fare con la bicicletta. E, con l’aria di chi sta dicendo qualcosa di ovvio, mi spiegò che al binario, il vagone per le biciclette del mio treno e quello delle biciclette dell’altro, si sarebbero allineati: si sarebbero trovati alla stessa altezza per facilitare il passaggio”.
Le conclusioni: “Sembrava di stare in un altro mondo, cose del genere in Italia ce le sogniamo. Anzi, devo dire che la situazione è in costante peggioramento: i servizi sono pessimi e continuano a tagliare linee, specialmente sul locale. Forse, perché piace così: perché in fondo, la gente, vuole scegliere l’automobile”