Supplenti, un disastro: “Mancano le graduatorie e il sito non funziona”
Le rassicurazioni: "Problemi tecnici". E intanto i sindacati hanno chiesto la proroga delle scadenze attuali, fissate per il 7 agosto
ALESSANDRIA – Quando il precariato, tra i supplenti, si fa… precario. Risalgono alle ultime ore le lamentele riguardo alle Gps, le Graduatorie provinciali delle supplenze. La questione è tecnica, ma il disagio rischia di essere grave e diffuso.
In bilico sono i posti degli insegnanti precari dell’intera provincia (e non solo). Questi rischiano infatti di risultare “rinunciatari” nelle graduatorie per l’assegnazione delle cattedre: graduatorie che, peraltro, hanno cadenza biennale, rappresentando così disguidi dalle conseguenze considerevoli. Per non parlare di tutti quegli insegnanti che dal precariato devono ottenere il posto di ruolo, che potrebbero rischiare la scelta della cattedra definitiva.
Come funzionano le graduatorie per i supplenti?
La premessa riguarda il funzionamento delle graduatorie per l’assegnazione delle cattedre. I docenti precari sono infatti chiamati, con cadenza biennale, ad aggiornare la preferenza provinciale, ovvero a segnalare al Ministero in quale provincia (se ne può indicare una sola) desiderano prestare servizio. Tale scelta, che è stata fatta l’ultima volta nel 2022 e che è da ripetere quest’anno, è vincolante per i due anni a seguire: riguarderà quindi l’assegnazione dei posti ai docenti fino al 2026.
Ogni anno, invece, proprio in questo periodo, tra luglio e agosto, è da compiere la scelta “delle 150 preferenze“. Significa che i docenti sono chiamati a esprimere dove (in quali istituti) e come (se dividendo la cattedra o coprendola per intero, o ancora da insegnanti di sostegno) desiderano prestare servizio all’interno delle scuole della provincia.
Tale preferenza, però – sottolineano alcuni docenti della provincia di Alessandria che hanno segnato il problema – andrebbe fatta alla luce dell’aggiornamento delle Gps. Che – con la loro cadenza biennale – mettono in luce quale sia il punteggio attuale dei concorrenti e quindi quale probabilità abbiano di entrare a coprire le cattedre per cui, annualmente, esprimono le preferenze.
In questo modo, entro l’1 settembre, un algoritmo associa le preferenze ai punteggi e alle cattedre, assegnando ai docenti il proprio posto.
I problemi per i supplenti
Ma, in questo complesso macchinario, quest’anno due sono le criticità.
La prima dovuta al fatto che la sera dello scorso giovedì, 25 luglio, dal nulla è stato pubblicato l’annuncio che la mattina successiva, di venerdì, alle ore 9, si sarebbe aperta la finestra per esprimere le 15o preferenze delle Gps. E, se di norma rimangono aperte per due settimane, quest’anno si chiuderanno il 7 luglio alle ore 14. Lamentano gli insegnanti: “Aperte di venerdì, con ben due fine settimana di mezzo, e durante le ferie”.
Ma questo è il male minore. Sì, perché la richiesta fatta ai docenti (e – riportano – non è nemmeno la prima volta negli ultimi anni) è quella di compilare le preferenze senza essere consapevoli del proprio punteggio in graduatoria.
C’è di più, e questo è il problema più significativo. Una volta fatto l’accesso con Spid sulla piattaforma per esprimere le preferenze – questo è un problema riscontrabile da tuti i docenti precari della provincia – la schermata che risulta è la seguente:
Non è infatti possibile fare alcunché della piattaforma. Il problema è stato segnalato, peraltro, da diverse province sparse per l’Italia.
Le risposte
Dal pomeriggio di lunedì, sulla bacheca dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, è possibile leggere l’avviso circa le “problematiche tecniche” nella procedura dell’inserimento delle 150 preferenze.
“Si consiglia – riportiamo – di attendere successivo avviso in cui si segnalerà la risoluzione della problematica già nota e segnalata”.
Parole, quelle dell’avviso, da molti docenti sentite come sprezzanti e superficiali. Sicuramente poco rassicuranti, vista la posta in gioco dei molti precari che vedono questo episodio come l’ennesimo smacco. “Anche perché – incalzano – i tempi stringono, e allungandoli ancora di più non fanno che penalizzarci ulteriormente”.
Così, di fronte al silenzio da parte dell’Usr (sembrerebbe che non rispondano al centralino), alcuni supplenti, preoccupati, hanno anche contattato i sindacati. “Siamo stati rassicurati – la comunicazione – che che stanno lavorando attivamente per ripristinare la piena operatività della piattaforma nel più breve tempo possibile. Inoltre abbiamo già attivato una richiesta di proroga per le scadenze attuali“.
“Nessun rischio”
Maggiori delucidazioni provengono dall’ambiente istituzionale. Con un tono più umano Maurizio Carandini, preside dell’Istituto comprensivo di Valenza, commenta che “Si tratta di una situazione difficile. Ma confido nell’intelligenza procedurale dell’Ufficio scolastico provinciale”.
Anche se, commenta, “Non so nemmeno se si tratti di problemi su scala effettivamente provinciale, o di disguidi diffusi a livello nazionale. Ad ogni modo, quello della scuola è un mondo complesso e di difficile riduzione ad algoritmi. Trovo indispensabile la presenza umana, è troppa la popolazione convolta!”.
Ma ad ogni modo, qual è il rischio? “Non è il caso di parlare di rischio – la conclusione, di conforto – Ma serve affrettarsi: a settembre deve iniziare la scuola e non vogliamo che questa situazione abbia ricadute”.