Alessandria Calcio, una corsa lunga solo 36 ore
Nessun pagamento è stato effettuato ieri. Attesa per oggi. Multineddu: "Non ho certezze, vivo di sensazioni". L'avvocato: "Da Corda istanza di fallimento"
ALESSANDRIA – La domanda è una sola, a 36 ore dalla scadenza del termine ultimo per effettuare i pagamenti, ai tesserati (giocatori e staff), di stipendi e contributi di marzo, aprile e maggio: i soldi ci sono? Meglio: i soldi, circa 500mila euro, sono arrivati sul conto di Alessandria 2023, proprietaria di Alessandria Calcio?
La risposta non c’è. Non lo sa Gianfranco Multineddu, il direttore generale presentato tre settimane fa, che, per sua ammissione, ha avvicinato alla proprietà persone che potevano, “potrebbero”, essere interessate, “ma se ci sono stati sviluppi non so. Mi chiedete se so per certo che i pagamenti saranno fatti, io dico che certezze non ne ho. Ho sensazioni, vivo di sensazioni. cerco di essere positivo”.
Però, a ieri, nessuna somma sarebbe arrivata. Soldi che dovrebbero avere provenienza dall’estero, ma da soggetti italiani. Qualcuno sostiene che saranno nella disponibilità questa mattina. “Se così sarà – insiste Multineddu – il tempo per fare tutti i bonifici c’è, fino alle 18 di domani“. In realtà, servirebbero anche le buste paga, da ottenere da un consulente che sarebbe, anche lui, tra i creditori.
Conti sempre bloccati
Intanto i conti restano bloccati. Quelli tracciabili, indicati in Figc per tutte le operazioni dell’Alessandria Calcio. L’avvocato Massimo Grattarola ha lavorato per ottenere una operatività anche parziale, ma senza esito. “Perché, va ribadito, non sono pignorati: c’è un sequestro giudiziale, da parte della Procura della Repubblica, che ha trasmesso tutto anche all’anti-riciclaggio“.
Con la proprietà ancora nessun contatto, “solo una pec, che mi è stata girata dal presidente Molinaro, sull’ingiunzione di fallimento da parte di Ninni Corda. Che, peraltro, non è fondata e, in ogni caso, il giudice ha fissato l’udienza a settembre. Come detto – aggiunge il legale – mi è arrivata da Molinaro e non da Maione, che solitamente si era sempre occupato di queste comunicazioni”.
Una corsa contro il tempo, perché senza i circa 500mila euro per rispettare il termine fissato per le società retrocesse dalla Lega Pro non è possibile iscriversi, entro le 18 del 12 luglio. “I conti bloccati non sono colpa di questa proprietà. Se si dovesse arrivare al fallimento, e mi auguro che non avvenga – così insiste Multineddu – tutto è iniziato con il sequestro dei conti. Quella è la causa“.
In realtà è iniziato molto prima, con molti responsabili, a oggi impuniti.
E oggi?
Intanto, in sede, tutti i dipendenti sono al loro posto, in attesa di poter dare il loro aiuto al tentativo di salvare i Grigi. Lo hanno fatto ogni giorno, lasciati soli e senza stipendi da tre mesi. Non esiste, per loro, alcun fondo di garanzia, come invece per i tesserati Figc, eppure se il Moccagatta è in ordine, il campo perfetto, i locali puliti (anche se svuotati di attrezzature) il merito è di chi ha messo i Grigi davanti a tutto.
Pronti, tutti, ancora una volta, a partecipare a questa corsa contro il tempo, se ci sarà la possibilità. Nessuna parola, solo fatti.
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