L’ex ministro Sergio Costa: mozione per sapere chi è per il ‘No Pfas’
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ALESSANDRIA – Il primo step del biomonitoraggio della Regione Piemonte ha rivelato risultati che hanno portato alla richiesta di via libera al Comitato Etico. Obiettivo, una nuova campagna di test procedendo in base a dati scientifici. Ci sono valori alti di Adv in alcuni campioni analizzati.
Ma andiamo con ordine. La prima fase di esami del sangue ha coinvolto un numero esiguo di persone. Vero. Però i risultati sono significativi e avranno bisogno di approfondimenti.
A tal punto che si passerà alla seconda fase, quindi altre persone verranno sottoposte ad analisi.
Che cosa è emerso dai primi esami? La Regione fa sapere che sono state eseguite analisi per Adv e cC604 sul campione di 29 cittadini che hanno aderito al biomonitoraggio Pfas.
Per il calcolo sono stati esclusi i valori di due casi che, per specifiche peculiarità ancora in corso di valutazione, si collocano agli estremi minimo e massimo della distribuzione dei risultati.
In base ai risultati, si è evidenziata in un caso la presenza di valori inferiori a 2 microgrammi/litro, che secondo gli esperti non comportano rischi per la salute, in 22 casi un valore compreso tra 2 e 20, con possibili effetti sulla salute, e infine 6 casi con valori superiori a 20 microgrammi/litro, che comportano l’aumento del rischio di possibili effetti sulla salute.
A queste sei persone è stata consegnata una informativa da presentare al medico di famiglia per l’attivazione della sorveglianza sanitaria.
Per quanto riguarda la sommatoria del Pfas Adv il valore minimo riscontrato è stato 0,35 microgrammi/litro, quello massimo 50,64, con un valore medio di 15,34. Per quanto riguarda invece il cC604, sono stati riscontrati valori inferiori al limite della rivelabilità pari a 0.025.
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Alcuni dati riferiti all’Adv che, ricordiamo, è un Pfas a catena lunga, quindi di ‘vecchia generazione’, devono far riflettere perché superiori a quelle indicazioni di massima oltre le quali potrebbero esserci effetti sulla salute.
«La Regione Piemonte è pronta ad avviare il secondo step del biomonitoraggio avviato nei mesi scorsi insieme all’Asl di Alessandria sulla popolazione residente a Spinetta Marengo, nei pressi del polo chimico per verificare la presenza di Pfas nel sangue», si legge in un comunicato inviato la scorsa settimana.
La richiesta della Regione dovrà essere inviata al Comitato etico per l’autorizzazione di una nuova campagna di esami sulla popolazione, che dovrà ampliare la zona di test rispetto al polo chimico, in modo da valutare le eventuali dinamiche di esposizione, correlate alla distanza dallo stabilimento.
«È anche prevista l’attivazione di un sistema di sorveglianza sanitaria con la possibilità da parte di pediatri e medici di famiglia di sottoporre la popolazione esposta alla misurazione della pressione arteriosa e ad analisi del sangue periodiche e gratuite – spiegano – per individuare precocemente gli eventuali effetti sulla salute generale dell’organismo».
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La fase 2 del piano di biomonitoraggio terrà conto anche dei risultati degli esami svolti nei mesi scorsi.
“Rispetto alla platea individuata per la prima fase – sottolineano gli amministratori regionali – i soggetti sottoposti a test sono infatti residenti nei pressi del polo chimico e consumatori di alimenti nei quali erano state riscontrate presenze di Pfas, seppur al di sotto dei limiti di legge”.
Per i test previsti dal biomonitoraggio sono stati presi in esame 8 Pfas.