Alessandria Calcio, il ‘no’ al bilancio. E il sindaco convoca la proprietà
La Grant Thorton, che ha esaminato il documento al 30 giugno, ha evidenziato i problemi. Abonante: "Silenzio dall'ultima riunione, nonostante sollecitazioni"
ALESSANDRIA – Si è fatta un po’ attendere, perché l’esame è stato lungo e complesso, però alla fine la pronuncia della Grant Thorton, la società incaricata di analizzare il bilancio dell’Alessandria, è arrivata, ed è negativa.
Il bilancio in questione è quello al 30 giugno 2023, vale a dire l’ultimo anno della gestione Di Masi: si chiude con una perdita di poco superiore ai 2 milioni e mezzo di euro, ma la situazione è aggravata da operazioni “incaute” effettuate nel primo trimestre del nuovo anno, vale a dire nel trimestre luglio – settembre 2023.
Perché tali sono considerati i licenziamenti di Borio, Vaio e Giordanengo, che determinano un aggravamento della posizione debitoria, dovuta alla legittima rivendicazione del Tfr e di altre spettanze,
Tre ipotesi
La Grant Thorton ha preso atto dell’immissione di denaro da parte della nuova proprietà, intorno a un milione e 800mila euro, che può coprire, però, il campionato appena concluso, ma il peso è grande e ci sono un paio di soluzioni indicate per evitare la terza, cioè la messa in liquidazione
In sede, intanto, i dipendenti alessandrini lavorano senza un attimo di tregua, nonostante la situazione precaria e l’assenza di risposte dalla proprietà e da chi è stato indicato come figura operativa, non più in città ormai da quasi due mesi.
Le difficoltà, legate a utenze non pagate e altre rivendicazioni dei creditori, sono state affrontate solo da chi, per amore verso i Grigi, si aggrappa a ogni slittamento possibile. Non da altri, solo dagli alessandrini.
Convocati dal sindaco
Anche Giorgio Abonante vuole un confronto urgente con la proprietà che, dal giorno dell’incontro a Palazzo Rosso, in cui aveva annunciato un progetto per l’Alessandria e un business plan, di cui non c’è traccia, non si è fatta più sentire.
Non c’è più stato alcun cenno di contatto e il sindaco vuole risposte a breve, perché anche la fine di maggio può essere tardi.
“L’Alessandria Calcio è una società privata, in cui una amministrazione pubblica non può interferire, ma è anche un patrimonio della città e della comunità, come lo è il Moccagatta. Io mi sto impegnando per salvare il calcio ad Alessandria e perché abbia un futuro“.
Una salvezza che non passa, però, da nuovi avventurieri. “Chiamate nee ho ricevute tante, ma i Grigi vanno tutelati“. Interlocuzioni serie? “Ribadisco che il calcio in questa città va salvato, con le persone giuste. Spero che la proprietà attuale risponda alla convocazione”.
L’intervista al sindaco e i dettagli della situazione sull’edizione di oggi, nell’edicola digitale de Il Piccolo.