Alessandria: violenze alla compagna, arrestato
Gli operatori della Questura sono tempestivamente intervenuti per limitare i danni alla vittima
ALESSANDRIA – A inizio maggio, gli operatori della Squadra Volante della Questura di Alessandria, impiegati nell’ordinario servizio di controllo del territorio in zona viale Brigate Ravenna, è stata richiamata da un passante che segnalava, poco avanti, la presenza di una donna riversa a terra.
L’intervento
Gli operatori giunti sul posto hanno notato una donna, di circa quarant’anni, che si rialzava dal suolo sorretta da un’altra persona, successivamente identificata per il cugino della vittima.
Sul posto era presente anche il compagno della donna. Quest’ultima, piangente e in un grave stato di agitazione, “presentava – si legge in una nota della Questura – sul viso evidenti segni di percosse, che inizialmente attribuiva a un impatto accidentale con il volante dell’automobile; tale versione appariva però inverosimile, ma la donna era restia a fornire informazioni agli operatori di polizia. Sul luogo giungeva, poi, anche la sorella della vittima, che dichiarava che era stato il compagno della sorella a provocarle i segni di percosse suindicati, fornendo altresì in sede di escussione alcune fotografie riconducibili a pregressi episodi di violenza ai danni della stessa”.
Il trasporto in ospedale
La persona offesa è stata portata in ospedale per i doverosi accertamenti e, finalmente, ha raccontato la verità ai poliziotti: durante quella stessa serata, l’uomo aveva avuto prima alterco con la madre della donna, arrivando a metterle le mani addosso e poi la violenza era proseguita anche nei suoi confronti con numerose percosse.
“La donna – continua il comunicato della Polizia di Stato – aggiungeva di essere vittima di violenze da parte del compagno da tempo, attribuendo inequivocabilmente allo stesso le gravi lesioni che si vedevano ritratte nelle fotografie fornite dalla sorella ai poliziotti poco prima”.
All’esito di tali informazioni, l’uomo, un cittadino italiano di quarantaquattro anni, è stato tratto in arresto e associato presso la locale Casa Circondariale; a seguito della convalida dell’arresto è stato scarcerato con la misura del divieto di avvicinamento e l’apposizione del braccialetto elettronico.