“Centrale del Latte, il centrodestra non sparga fango”
ALESSANDRIA - Il segretario cittadino del Pd, Rapisardo Antinucci, risponde alla Lega sulla Centrale del Latte. “Il centrodestra si dimostra ancora…
ALESSANDRIA – La Centrale del latte? Un patrimonio e Alessandria si mobilita per difenderlo, nella convinzione diffusa che non si possa perdere un patrimonio noto ai più per l’alta qualità del prodotto. Un prodotto che, però, da questa settimana non c’è più.
I fatti sono noti. E la crisi non è una novità, anche se ha subito un’accelerazione improvvisa, tant’è che il sindaco Giorgio Abonante non più tardi di mercoledì diceva di avere saputo dell’acuirsi dei problemi solo 5-6 giorni prima.
“Centrale del Latte, il centrodestra non sparga fango”
ALESSANDRIA - Il segretario cittadino del Pd, Rapisardo Antinucci, risponde alla Lega sulla Centrale del Latte. “Il centrodestra si dimostra ancora…
Intanto, una rappresentanza dei corrieri che, fino a mercoledì, hanno consegnato il latte della nostra Centrale tanto in provincia quanto in parte di Liguria, Lombardia ed Emilia, ha incontrato alcuni dirigenti di Parmalat, proponendosi di lavorare per loro, con identiche mansioni. Probabile l’intesa; più difficile, almeno nell’immediato, l’approdo di Parmalat in città con un ruolo “da protagonista”.
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Intanto la Flai Cgil continua il presidio (tutte le mattine) nella sede della Centrale in via Massobrio. Il segretario provinciale, Raffaele Benedetto, ha annunciato che chiederà un incontro al prefetto per esporre il problema. In una nota, inoltre, il sindacalista fa appello alla popolazione alessandrina affinché si unisca “al grido di protesta, perché non è accettabile che un’azienda con 25 milioni di euro di fatturato e 15 milioni di litri di latte imbottigliato, possa morire così”.
E ancora: “Per colpe e responsabilità che dovranno necessariamente emergere, oggi ci sono 48 dipendenti che stanno vivendo un momento tragico e che hanno una prospettiva di vita professionale e sociale drammaticamente incerta, a queste persone bisogna dare risposte”.
Nel garantire che continuerà la battaglia, la Cgil ricorda che “in tre giorni sono stati persi circa 3.500 punti dove venivano portati i prodotti della storica azienda alessandrina, smantellando di fatto la rete vendita”.