Alessandria, cinque fuori nel giorno del Grey Pride
Contro il Vicenza assenti Rota, Gazoul, Siafa, Fiumanò e Doudou. Domani in tre locali un brindisi per i veri Grigi
ALESSANDRIA – Che ne sanno i ‘giramondo’ del pallone, quelli che un giorno sono in Europa e l’altro in Asia, di cosa significa essere grigi?
Il consiglio è fare una tappa domani in uno dei locali dove si celebra il Grey Pride. l’orgoglio di amare una maglia senza badare alla categoria. E brindare, e raccontare, e indossare il grigio nel giorno del commiato dal calcio professionistico, senza certezze su quanto si potrà tornare.
Non si piange, forse anche perché di lacrime ne sono state versate troppe, e la rabbia ha raggiunto livelli mai toccati. Solo ad Alessandria si può trasformare una giornata pesantissima in un momento di festa, di condivisione, di orgoglio di essere grigi.
Domani, dal mattino, brindisi, incontri, aneddoti, anche speranze. All’Osteria Fuori Centro, da Hop, Ai Due Storti, con Geppo, Remo e Luca, che sarebbero di diritto sul carro principale al Grey Pride di chi vive, comunque e sempre, per questi colori
Cinque fuori
Lo sa Jonatan Binotto, cosa significa rispetto per questa maglia: ci ha provato, da ‘secondo’ e poi da ‘primo’, ma nella seconda parte, le sette giornate in cui ha guidato la squadra, tutto era ormai compromesso. Colpa, certo, di quella continuità che l’Alessandria non ha mai avuto. “Che avevamo ritrovato nella prima parte, a fatica, e spiace essere stati esonerati dopo una sconfitta immeritata, maturata con un gol nel recupero e l’altro su rigore”.
Poi, al ritorno, non è stato più lo stesso, “non la nostra voglia, ma troppo si era perso per strada, nella condizione e nella testa. E non l’abbiamo più ritrovato”. Cosa sarà da domani, dopo la gara con il Vicenza? “La società ha deciso che sarà, subito, ‘rompete le righe’. Anche comprensibile“.
E cosa sarà di Binotto, che almeno ha abbozzato una lettura diversa del gioco? “Il numero dei passaggi è aumentato sensibilmente – aggiunge – ma il problema è rimasto: non si segna e, con questo atteggiamento, a volte si rischia di subire di più”. Perché non bastano sei attaccanti. “In questa categoria servono almeno due o tre da doppia cifra”.
Il futuro? “Ho scelto di fare questo mestiere, e cercherò di continuare, se mi sarà data l’opportunità. Perché è sempre una questione di opportunità. Mi auguro il meglio per questa piazza, per i tifosi, perché la sconfitta più grande è vederli allontanarsi dallo stadio, reazione legittima colpe che ci dobbiamo prendere”.
Chi mancherà con il Vicenza, domani alle 16.30? “Nessuno dei cinque out a Legnago ci sarà“. Dunque Rota, Siafa, Gazoul, Mangni e Fiumanò.
Quanti Primavera? “Cinque: Colletta, De Ponti, Laureana, Molinaro e Muratore“, Qualcuno dall’inizio? “No, si vedrà durante la gara”