Alessandria Calcio, Binotto: “Chi resterà in C? Non faccio il procuratore”
Il tecnico: "Nei due gol mancata l'attenzione. Qualcuno ascolta le parole, altri no" Tonetto in tribuna
ALESSANDRIA – Il gesto che Jonatan Binotto ha fatto più spesso è stato allagare le braccia sconsolato, dopo aver urlato, inascoltato, cosa fare alla squadra, con troppi corpi estranei in campo.
“Forse sono io che non riesco a farmi capire“. Perché nel giorno in cui da Torino rimbalzano le foto di Luca Di Masi sorridente, e in sciarpa granata, a seguire il derby Toro – Juve, al Moccagatta va in scena un altro atto della tragedia scritta da chi ha dimostrato di avere uno strano concetto di “persone affidabili”, o, magari, lo ha sempre avuto ben chiaro ed è ciò che ha orientato le sue scelte.
Binotto, invece, carica su di sé le colpe senza scaricarle su una squadra che neppure con la superiorità numerica per mezzora abbondante, è riuscita, almeno, a evitare l’ennesima sconfitta.
E, anzi, ha messo molto del suo nei due gol. “Penso di non essermi spiegato bene – insiste il tecnico – perché se su certi concetti si lavora tutta la settimana e poi si vede una interpretazione diversa in campo, viene da pensare di non essere stato chiaro. O, magari, lo sono stato per qualcuno, che mi ha dato le risposte corrette, e non per altri”.
“Mancanza di attenzione”
I due gol sono molto simili. “Ancora prima di entrare in campo, ho ricordato le parole dell’allenatore della Pro Patria e il suggerimento, ai suoi, di provare sfruttare le nostre debolezze in difesa. Mi è sembrato che i ragazzi avessero capito, poi, però, quando vedo due reti come quelle, come sono nate, mi viene da pensare che non si mette l’attenzione”.
Il cambio di Rossi? “Nel contrasto aveva preso un colpo al costato e faticava a respirare. Poi si è rimesso in piedi e sembrava potercela fare. Invece, dopo 10′, mi ha detto che aveva il fiato corto e l’ho sostituito”.
Con grande sincerità: quanti di questi giocatori troveranno squadra in C l’anno prossimo? “Non sta a me dirlo. Non faccio il procuratore e ho una idea di calcio che, a volte, mi fa sentire avulso da questo mondo”.
Il ritorno di Tonetto
In tribuna, dopo molte settimane, si è rivisto Flavio Tonetto. “In fondo Molinaro e Maione ho contributo anche io ad avvicinarli all’Alessandria”. Di nuovo un suo coinvolgimento? “Amo il calcio, è una passione forte. Magari ci incontreremo presto. Penso che sia questo il momento di programmare bene il futuro, con idee chiare, persone giuste e risorse”