Alessandria, Binotto: “Non siamo retrocessi oggi”
Il tecnico: "Se non si fa gol, non ci si salva. Io mi sento a posto con la mia coscienza"
FIORENZUOLA – “Non siamo retrocessi oggi“. Vero, almeno questo: la frase di Binotto conferma il pensiero di tutti. Solo che la retrocessione dei Grigi non è iniziata in questa stagione, ha origini ben più remote nel tempo, da quando si è deciso che il giocattolo doveva essere fatto a pezzi perché la piazza aveva osato contestare.
Oggi, a Fiorenzuola, l’Alessandria si è arresa come quelli che già vedono il patibolo avvicinarsi e, anziché reagire, rimediano due ‘ganci’ ko pesanti in meno di 120 secondi. “Quando ci si sente già spacciati, è il colpo di grazia”.
Prova anche a salvare il primo tempo, l’allenatore, “due occasioni le abbiamo avute. Ma quando non si segna, è impossibile salvarsi. E non è solo colpa degli attaccanti”.
Un futuro che spaventa
Come affrontare le prossime tre giornate, per di più senza certezze sul futuro? E con una proprietà e una dirigenza che, quando è arrivata la notizia del pareggio della Pro Sesto, si è dileguata? “Dimostrando che questa maglia ha un valore”. Un po’ difficile pensare che ciò avvenga visti atteggiamenti e prestazioni. “Io ho la coscienza a posto – insiste Binotto – e voglio che i ragazzi abbiamo lo stesso atteggiamento. Daremo spazio a qualche giovane in più”.
Già, ma per quale categoria? Per la D o per una ripartenza ancora più in basso? Lo si dica una volta per tutte: Alessandria e la sua gente hanno subito troppo, in una stagione con 38 giocatori, 6 allenatori, 4 team manager, 4 addetti stampa (e, adesso, senza: nessuno nella giornata peggiore), due direttori sportivi, un direttore dell’area tecnica, due direttori generali. Per avere il nulla, anzi, peggio: per retrocedere in malo modo