Coscia: “Evidente calo del numero d’imprese sul territorio”
Il presidente della Camera di Commercio di Alessandria e Asti: "In dieci anni passati da 70mila alle 62.500 di oggi, ovvero 7.500 in meno. Un fenomeno con diverse sfaccettature e che va quindi analizzato a fondo"
ALESSANDRIA – “C’è un evidente calo del numero di imprese che interessa il tessuto aziendale delle province di Alessandria e Asti. Compresi, quindi, i principali settori delle due economie”. Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria e Asti, usa parole nette. E guarda i numeri.
“La sostanziale stabilità registrata in Piemonte come tasso di crescita 2023 su 2022, va letta guardando anche al trend generale di questi ultimi anni. E quindi su diversi piani territoriali. – aggiunge – Prendendo i dati 2013, per esempio, s’assiste a un fenomeno di progressivo calo di imprese nelle province di Alessandria e Asti. In questo decennio, dunque, passiamo da 70mila alle 62.500 di oggi, ovvero 7.500 in meno. Il che significa un calo dell’11%. Si tratta di un fenomeno presente in Italia con diverse sfaccettature e che va quindi analizzato a fondo. In modo tale da comprenderne le dinamiche alla radice. Lo stiamo facendo e continueremo a farlo”.
Imprese e tendenze
Non solo. “Mi preme dire – è il pensiero di Coscia – che il numero di imprese e le nuove aperture contano, ma non sono tutto. Ci sono anche tendenze che vanno considerate. Mi riferisco, per esempio, alla maggiore strutturazione da parte delle nuove imprese, che adesso scelgono la forma della società di capitale più adatta ai complessi mercati odierni. Avere meno imprese ma più strutturate nella natura giuridica non è un dato necessariamente negativo. La struttura societaria che pone al centro il capitale è infatti oggi più adatta a necessità e sfide dell’attuale realtà economica. Ma confido sempre nella prevalenza dell’elemento personale, nella forza intuitiva, di relazione e di lunga visione. E anche nel radicamento nel territorio di cui dispone una società che ha le persone come ‘ossatura’ d’impresa”.
L’ultimo anno
Nel 2023, in provincia di Alessandria, sono nate 2.088 nuove imprese e ne sono cessate 2.151. Di conseguenza, il saldo fra iscrizioni e cessazioni è pertanto lievemente negativo: -63 imprese, dato che porta a 40.078 lo stock di realtà registrate a fine 2023.
Il bilancio tra iscrizioni e cessazioni si concretizza in un tasso di crescita rispetto al 2022 pari a -0,15%. E il dato piemontese è +0,14%, il dato nazionale è +0,7%. Si tratta, al di là dei centesimi, di crescita zero in provincia, in Piemonte e in Italia. L’andamento demografico delle imprese in Alessandria evidenzia il trend 2019-2023, con una perdita del 5,2% nei cinque anni considerati.
Le perdite maggiori (salvo le costruzioni, che ne registrano una minima) avvengono nei settori principali: commercio -10,8%, agricoltura -9,3%, costruzioni -1,6%, manifattura -7,8%. Dall’analisi per classe di natura giuridica 2019/2023, si evince di conseguenza un dato in netta crescita delle società di capitale (+10%). Al contrario, c’è un netto calo delle società di persone (-11,8%) e delle imprese individuali (-8,3%).
I numeri
Al 31 dicembre 2023 la città di Alessandria conta 8.738 imprese. E il commercio, con 2.017, è il primo settore. Rispetto al 2013, perde il 17% di attività.
Ecco l’evoluzione nel tempo (2013/2023) delle attività numericamente più consistenti del settore del commercio. Con gli effetti dei mutamenti tecnologici e normativi intervenuti. E la loro incisione sulla società e quindi sull’economia.
- Autovetture e autoveicoli leggeri. Oggi sono 112, +115% dal 2013
- Meccanici. Sono 63, invariati
- Carrozzerie. Sono 33, -20%
- Intermediari di prodotti alimentari. Sono 27, -50%
- Commercio all’ingrosso di bevande alcoliche. Sono 10, +150%
- Commercio all’ingrosso di abbigliamento. Sono 19, -26%
- Commercio all’ingrosso di orologi e gioielleria. Sono 17, -32%
- Commercio all’ingrosso di computer. Sono 10, -29%
- Commercio all’ingrosso di rottami. Sono 17, +13%
- Minimercati alimentari. Sono 43, -30%
- Commercio al dettaglio di frutta e verdura. Sono 21, +75%
- Commercio al dettaglio di carni. Sono 29, -19%
- Commercio al dettaglio di pane. Sono 11, -42%
- Tabaccherie. Sono 54, invariate
- Commercio al dettaglio di carburante. Sono 26, -37%
- Commercio al dettaglio di mobili. Sono 20, -26%
- Commercio al dettaglio di libri. Sono 11, -21%
- Commercio al dettaglio di giornali. Sono 23, -57%
- Commercio al dettaglio di cartoleria. Sono 13, -24%
- Commercio al dettaglio di abbigliamento. Sono 93, -33%
- Commercio al dettaglio di calzature. Sono 15, -44%
- Commercio al dettaglio di pelletteria. Sono 5, -38%
- Farmacie. Sono 18, +200%
- Commercio al dettaglio di orologi e gioielleria. Sono 23, -38%
- Commercio al dettaglio ambulante di tessile e abbigliamento. Sono 98, -32%
- Commercio al dettaglio di qualsiasi prodotto via internet. Sono 57, +159%
Le imprese del commercio sono soprattutto imprese individuali (1.223), a cui seguono società di capitale (448) e di persone (338). Le imprese di giovani sono 182, il 9% del totale imprese del commercio. Con una variazione di -25% rispetto al 2013. Le imprese femminili sono 458, il 22,7% del totale imprese del commercio. Con una variazione di -34% rispetto al 2013. Le imprese straniere sono 405, il 20% del totale imprese del commercio, con una variazione di +30%% rispetto al 2013.