Deposito Nucleare a Trino. Il Pd di Casale rinnova il suo “No”
Venerdì il Comune in provincia di Vercelli ha formalizzato la sua candidatura ad ospitarlo
CASALE – Il Partito Democratico di Casale ribadisce la sua ferma contrarietà all’individuazione in Trino Vercellese del Deposito Nazionale che dovrà ospitare i rifiuti italiani.
Lo fa a pochi giorni dall’autocandidatura del Comune di Trino, di venerdì scorso.
«In questi mesi, siamo stati tra i primi a prendere chiara e netta posizione sull’ipotesi scellerata avanzata dal sindaco Pane: abbiano appoggiato in ogni modo, e continueremo a farlo con ancora più forza, le manifestazioni spontanee contro questa possibilità e i correlati approfondimenti e studi scientifici al riguardo; le iniziative delle forze ambientaliste e della società civile volte a scongiurare il concretizzarsi della candidatura della Giunta comunale di Trino; così come l’ordine del giorno dei sindaci monferrini che hanno esplicitamente detto un “NO” forte e chiaro a tale ipotesi. Richiediamo, nuovamente, a tutte le forze politiche locali, alla Regione tramite i Consiglieri Regionali del Territorio, ai Parlamentari eletti in Piemonte di prendere in modo chiaro e decisivo una posizione netta, che metta fine a questa opzione» spiega il circolo cittadino.
«Non dobbiamo, peraltro, dimenticare che “l’opzione Trino” deriva dall’approvazione da parte del Governo del cosiddetto “DL Energia” a fine novembre scorso, grazie al quale si è introdotta la “furbesca” e “pilatesca” possibilità delle autocandidature per la edificazione in loco del deposito nazionale dei rifiuti nucleari: un “cimitero” che potrà ospitare, in un’area di 150 ettari e per non meno di trecento anni, 95.000 metri cubi di scorie nucleari. E ciò, dopo circa 15 anni di studi, investimenti, ricerche e moltissimo denaro pubblico speso per l’individuazione, avvenuta in via definitiva proprio nei mesi scorsi, di 51 siti ubicati in varie parti d’Italia definiti idonei per ospitare, senza rischi ambientali, tale deposito» prosegue il Pd.
«Ha deciso Trino da sola?»
«Appare a dir poco singolare che, per sbrogliare la questione piuttosto scottante per il governo Meloni, giunga nel fine settimana scorso la formale autocandidatura della Giunta comunale di Trino, nonostante la fortissima contrarietà di società civile, Comuni del territorio, associazioni di categoria e forze economiche. La decisione di svendere ed annichilire un territorio come il Monferrato Casalese e la Piana Vercellese da chi è stata assunta? Solo dal sindaco di Trino? O piuttosto da una lobby neppur tanto nascosta e celata, che non è interessata al futuro di un Territorio in fase di riscatto, alla salute delle Persone, al rispetto delle più elementari regole della Democrazia e della condivisione, ma piuttosto ai suoi interessi di parte e di tasca?» vanno avanti i dem.
«Noi non ci tireremo indietro, né verremo meno al nostro diritto/dovere di farci portavoce ed interpreti di una sacrosanta esigenza di rispetto e di condivisione, che trascende le singole posizioni partitiche ma investe, piuttosto, il significato stesso della “Politica” come espressione più alta e limpida della volontà e dell’interesse diffuso di un Territorio che, sul fronte dei disastri ambientali e dei drammi ad essi correlati, purtroppo ha già ampiamente sofferto».