Deposito Nucleare a Trino. Deambrogio: «La lotta continua»
Il segretario segretario regionale del Prc-Se definisce «Sconcertanti» le parole di Pane
TRINO – «Ero al consiglio comunale aperto di Trino la sera dell’11 gennaio scorso – ha dichiarato Alberto Deambrogio, segretario regionale del Prc-Se per il Piemonte e la Valle d’Aosta – e ho trovato sconcertanti le dichiarazioni del sindaco Pane. Invece di ricercare alleanze con altri amministratori per imporre una accelerazione al percorso della Cnai, ha preferito affermare le vie brevi di una autocandidatura scritta sulla negazione della scienza e della ragione. Devo dire che anche le dichiarazioni del ministro Pichetto, arrivate con una precisione svizzera poche ore dopo, testimoniano un entusiasmo in cui le parti in commedia paiono ampiamente preordinate. Il Ministro ha parlato di una soluzione dal basso, ma se una cosa è chiara in questo percorso deleterio delle autocandidature è proprio l’esclusione della valutazione e della partecipazione democratica».
«Preso atto della decisione del sindaco di Trino, occorre ora riaffermare le ragioni dell’opposizione alla medesima e mettere in campo nuove iniziative in questa battaglia, che non sarà breve. Ho intanto apprezzato la decisione di Legambiente del vercellese che ha subito deciso di formalizzare un atto di intervento nel procedimento, in modo da poter portare osservazioni e controdeduzioni utili nel suo svolgimento. Occorrerebbe ora intervenire anche nel processo di conversione in legge del Decreto 181 del 9 dicembre 2023 per eliminare il fatto che le autocandidature possano andare immediatamente in Valutazione Ambientale Strategica (Vas). Non fu così per la fase di costruzione della Cnapi e quindi non si capisce perché oggi si debba saltare quel passaggio. Serve una par condicio istituzionale: la Sogin non vale meno di un comune come può essere Trino. Non si può elidere un dibattito pubblico, una consultazione popolare. Senza questi elementi non c’è nessuna soluzione dal basso come pretende invece Pichetto».
I comuni del cricondario
«In secondo luogo a me pare che un’azione forte potrebbe venire dai comuni che circondano Trino e che sono attualmente inseriti nel progetto della zona umida delle risaie del vercellese. Potrebbero seguire l’esempio virtuoso di altre amministrazioni piemontesi, che hanno coinvolto professionisti di rilievo al fine di stilare memorie tecnico scientifiche e giuridiche, che hanno loro permesso di uscire di scena nel passaggio dalla formulazione della Cnapi a quella della Cnai. Inserirsi nell’iter dell’autocandidatura con pareri molto autorevoli segnerebbe, dentro una logica collaborativa del territorio, un punto difficilmente eludibile da parte di qualsiasi autorità».
«Infine – ha concluso Deambrogio – occorre mantenere viva la mobilitazione popolare perché la battaglia non è finita e avrà tempi lunghi per dispiegarsi. Se Trino è un caso nazionale bisogna, forse, trovare il modo di dare un appuntamento per una grande manifestazione in grado di coinvolgere chi non si rassegna allo stato attuale delle cose».