Deposito Nucleare, comitato TriNo: «Dialogheremo col territorio»
La nota all'indomani dall'autocandidatura del paese a ospitare il sito nazionale
TRINO – Ieri, venerdì 12 gennaio, Trino si è candidata a ospitare il Deposito Nucleare che conterrebbe le scorie radioattive a livello nazionale. E il Comitato TriNo torna alla riscossa, garantendo che la sua azione non si è esaurita con la Pec inviata dal sindaco Daniele Pane al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica all’indomani del consiglio comunale aperto di giovedì 11 gennaio.
«Nei prossimi giorni il Direttivo di TriNo si riunirà per valutare il da farsi, ma sin da subito possiamo dire che torneremo noi, visto che Pane ed i suoi hanno rifiutato di farlo, a dialogare con i cittadini e con il territorio. A questo punto la questione va portata a livelli superiori, province, regione, parlamento, Europa, con azioni politiche, tecniche e giuridiche» spiegano dal comitato.
Continua l’azione del Comitato TriNo
Continuano: «Il consiglio comunale di Trino dell’11 gennaio sul Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi si è concluso come tutti ci aspettavamo si concludesse, la maggioranza si è stretta intorno alle posizioni del sindaco Pane e ha respinto le due mozioni presentate dalla minoranza consiliare avverse all’autocandidatura trinese.
Pane sulla via di Damasco non ha visto la luce, ma neanche la cercava, e ora, ahinoi, ha fatto partire la Pec di richiesta di rivalutazione del territorio. Prima di addentrarci nel merito della questione, come Comitato TriNo vorremmo ringraziare e idealmente abbracciare i tre consiglieri di minoranza, Patrizia Ferrarotti, Alessandro Demichelis e Giorgio Balocco e, insieme a loro, i “nostri” esperti, il dottor Giraudi, il dottor Zocco e l’avvocato Mosca, i cui interventi hanno certificato la bontà e la correttezza delle nostre posizioni, si sono battuti come leoni per difendere le ragioni – morali ed etiche – che ci vedono uniti in questa battaglia di territorio.
Le loro indicazioni, le loro riflessioni, i loro accorati appelli, sono le basi dalle quali ripartire. Analoga riconoscenza vorremmo indirizzarla al consiglio comunale di Camino, al consiglio comunale di Vercelli, al Consiglio Unionale dei comuni della Valcerrina, all’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale, Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato di Vercelli, al comune di Crescentino, alla Confagricoltura Vercelli-Biella, al Consiglio Generale dei comuni del Monferrato, al comitato Palazzolo dice No al Deposito, alle Associazioni ambientaliste Legambiente e Pro Natura, che con atti, scritti e prese di posizione sostengono questa battaglia».
Il ringraziamento più grande è rivolto «Da ultimi, ma in realtà dovrebbero essere i primi cui essere riconoscenti, alle centinaia di donne e di uomini (siamo vicini ai 600) che si sono e si stanno iscrivendo al Comitato ed a quelle decine e decine di cittadini, ne abbiamo stimati più di 120, che, sfidando il gelo, si sono presentati davanti alla sede del consiglio comunale e non sono potuti entrare in un’aula che volutamente si è cercata piccola, ma per fortuna ci ha pensato il Comitato trovando loro uno spazio alternativo e caldo nel salone parrocchiale.
Per tornare al consiglio, Pane e la sua squadra, respingendo le due mozioni, si sono assunti la responsabilità storica di far salire Trino, per dirla come l’avvocato Mosca, sul treno la cui sola fermata sarà il Deposito Unico in questo territorio, lo ribadiamo non idoneo.
Una presenza che graverà su di noi, ma soprattutto su moltissime generazioni dopo la nostra, per centinaia e centinaia d’anni, autorizzata dall’intera maggioranza della quale abbiamo udito esclusivamente le voci del sindaco e della sua vice, nessuno degli altri ha sentito il dovere di esprimersi, neppure il capo-gruppo Danna, la cui storia personale e politica (appartenenza alla Lista Verde nel 1989 ed al gruppo dei PoKeNon che durante il post alluvione 2000 tanto si mosse, anche contro il nucleare) ci facevano sperare (che ingenui!) in un voto favorevole o, al massimo, in un’astensione.
Una cambiale così importante sottoscritta, anzi votata, nell’assoluto silenzio del gruppo consiliare che Danna rappresenta da un punto di vista politico-istituzionale, da parte loro solo la “spesa” di qualche kilocaloria per alzare il braccio e votare sì a questa tragedia annunciata, nessuna per parlare, per esprimersi, per giustificarsi del fatto che nella recente campagna elettorale comunale (maggio 2023) mai avevano prospettato questa idea agli elettori trinesi.
Nessuno si immaginava che sarebbe stata una passeggiata di salute, tutti noi abbiamo sempre detto che sarebbe stata una battaglia lunga e dura, ma, per citare Winston Churchill, uno che di conflitti, di sconfitte e di vittorie se ne intendeva, ‘Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: è il coraggio di continuare quello che conta’».