Alessandria Calcio, tre anni sul fondo. Verso un nuovo cambio tecnico?
Un leit motiv negativo. Le prossime ore potrebbero essere cruciali. Molti tifosi premono per un ritorno di Banchini, ancora sotto contratto.
ALESSANDRIA – Tre anni a guardare le avversarie dal basso, molto basso. Troppo basso. Per l’Alessandria sta diventando una pessima abitudine, anche se così a fondo come alla fine del girone di andata di questo campionato i Grigi non erano mai andati, in un Moccagatta sempre più vuoto e il rischio, se non ci sarà una inversione di tendenza già del derby esterno con il Novara, che i 250 della gara con il Legnago non siano il minimo stagionale.
Ma non si parli di “destino cinico e barbaro,” perché il destino lo determina sempre chi ne è protagonista principale
In B ancora salvi
Anche lo storico ritorno in B è stato in salita fin da subito, le sconfitte in fila, ma anche una reazione che, alla vigilia dell’ultima giornata, con il Vicenza come quest’anno, recitava quartultimo posto, con 17 punti, 19 reti segnate e 29 subite, perché il problema del gol è un’altra costante dal 2021 a oggi. Contro il ‘Lane’ non si giocò nella data fissata: colpa del covid, gara rinviata e recuperata a fine gennaio.
Quando Grigi e biancorossi si sfidarono, al ‘Menti’. il 31 gennaio, l’Alessandria aveva un vantaggio in doppia cifra sui veneti, che vinsero (2-1), contestati allora come tre giorni fa. Una partita giocata alla fine di un mercato che, alla lunga, non portò aiuti. Di fatto, si girò a quota 17, con un -11 tra reti fatte e subite. L’epilogo finale lo ricordiano tutti bene.
In C penultimi
Nell’estate del “tutti sul mercato”, secondo la volontà di Luca Di Masi, al ds Massimo Cerri il compito di allestire una squadra spendendo il meno possibile, puntando sugli svincolati e su un allenatore alla prima esperienza con i ‘grandi’, Fabio Rebuffi. Al giro di boa penultimo posto, con 15 punti, solo 12 reti segnate e 27 subite, con 3 sole vittorie, 6 pareggi e 10 sconfitte.
Movimenti limitati sul mercato, cambio di allenatore a metà febbraio, Alessandria per una sola giornata fuori dai playout, la salvezza ottenuta nel doppio spareggio con il San Donato Tavarnelle.
Ultimissimi prima del derby
Nel frullatore di una annata con quattro allenatori, tre direttori sportivi, tre addetti stampa, tre team manager, e, soprattutto, due proprietà, al momento i numeri sono ancora peggiori: 13 punti, 14 se non ci fosse la penalizzazione, comunque un bottino misero. Da ultimissima alla vigilia del derby con il Novara, il 6 gennaio.
E una rosa, quella senza i destinati a partire, che in questo momento non dimostra di essere in grado di conquistarne 25 per arrivare a quota 38, che potrebbe garantire almeno i playout.
Ma il mercato è alle porte e chissà che le prossime ore non riservino novità, prima dell’inizio della campagna trasferimenti. Perché pare che la proprietà, in particolare il presidente Andrea Molinaro, si sia preso qualche giorno per riflettere, dopo il ko a Vicenza, e tre che dalla panchina si sgolavano, creando confusione e non sostanza. E non è escluso che si assista a una ennesima svolta tecnica, con ripercussioni su partenze e arrivi.
Le richieste dei tifosi e il mercato bloccato
La tifoseria, a più riprese, ha chiesto di ripensare la posizione di Marco Banchini, esonerato il 22 novembre e ancora sotto contratto. Nelle sei partite in cui Sergio Pirozzi è stato in panchina, l’Alessandria ha raccolto la miseria di 2 pareggi, segnando una sola rete. Il peso dell’attacco è scarso e se anche Siafa dovesse andare in Coppa d’Africa, di aggiunte ne servirebbero almeno tre.
Ninni Corda sta vagliando innesti, ma c’è anche da fare i conti con il ‘blocco’ per la mancata presentazione dell’indice di liquidità al 30 settembre.
Tutto ruota, appunto, attorno alla guida tecnica, soprattutto alle scelte che saranno fatte nelle prossime ore, che potrebbero anche avere come effetto la non partenza di alcuni elementi che sembravano (e, a oggi, sembrano ancora) avere le valigie pronte.
Cosa fa il capitano?
Capitolo a parte per Simone Ciancio, che sarebbe sul mercato e che, però, è stato annunciato come futuro dirigente di un club di Seconda Categoria.
Il capitano, però, è tesserato per l’Alessandria e, in questo campionato, o accetta di essere ceduto (e pare non essere la sua volontà) o si svincola (anche questa non sembra essere la sua idea) rinunciando però ad andare in altri sodalizi professionistici (o dilettantistici), oppure l’operazione sbandierata in pompa magna è rimandata, caso mai, alla prossima annata. In cui, peraltro, Ciancio sarebbe ancora legato ai Grigi. Il calcio ha regole che vanno rispettate.