— Ingegner Risso, dopo una carriera da dirigente, è stato infine chiamato alla guida del Gruppo Acos.
«La proprietà ha ritenuto di nominare nella capogruppo un Consiglio di amministrazione composto da tecnici di comprovata esperienza manageriale, tra cui il sottoscritto come Amministratore delegato, presumo per l’esperienza maturata nel gruppo».
— La sua nomina cade in un periodo storico di fuoco.
«Nel 2022 la guerra ucraina ha più che triplicato il costo del gas e i grossisti, per cautelarsi dal rischio di insolvenze hanno richiesto fideiussioni milionarie a tutte le aziende di vendita. Acos Energia, grazie alla solidità finanziaria del Gruppo Acos, ha ottenuto le fideiussioni richieste per approvvigionarsi dei volumi di gas necessari ai propri clienti garantendo la normale continuità delle forniture, mentre alcune aziende storiche di territori limitrofi hanno ridotto sensibilmente o addirittura dismesso le attività del settore commerciale».
— Cosa risponde alle sia pur episodiche proteste per i disagi causati da cantieri stradali a seguito di guasti dell’acquedotto?
«Quando si creano disagi, le proteste sono più che comprensibili, e diciamo la verità, la vetustà di alcuni tratti dell’acquedotto non aiuta. Per un momento mi lasci fare l’ingegnere, i numeri aiutano a comprendere la realtà oggettiva in cui operiamo. Con un acquedotto di oltre 2.500 chilometri su un territorio che si estende su 1.300 chilometri quadrati, Gestione Acqua serve 162.000 abitanti sparsi in 73 Comuni molti dei quali in montagna e innumerevoli frazioni. Quindi con un chilometro di rete serviamo circa 65 abitanti. Per fare un raffronto costi /benefici, nel Comune di Milano per servire quasi 1.500.000 di abitanti sono sufficienti solo 2.084 chilometri di acquedotto su una superficie, di appena 181 chilometri quadrati e tutti in pianura. Quindi oltre 700 abitanti serviti per chilometro».
— Ingegnere ci faccia capire meglio.
«Nel caso in questione, per portare l’acqua nelle case di Milano è stato sufficiente posare 1,54 metri di tubi per abitante, mentre Gestione Acqua ne ha dovuto posare 15,4 e spesso quei tubi sono in mezzo ai “bricchi”. In estrema sintesi, per servire 162.000 abitanti, noi abbiamo una rete acquedottistica ben più estesa di quella di Milano che, però di abitanti ne serve quasi 1.500.000. E siamo consapevoli che gli investimenti per fare scavi, posare e manutenere anche chilometri di tubi per servire una frazione appenninica di appena 7-8 abitanti non si ripagheranno mai, anzi. Ma l’acqua è un bene primario irrinunciabile. Devono però essere altresì evidenti le inevitabili difficoltà tecnico/logistiche e gli ingenti costi di gestione dovute all’estensione e alla conformazione appenninica del nostro territorio. E nonostante le complessità, Gestione Acqua continua con efficienza ed economicità ad assicurare l’erogazione di un servizio pubblico essenziale. Alla tariffa più bassa, e nonostante costi energetici triplicati nel 2022».
— Costi dell’energia elettrica triplicati ma tariffa acqua più bassa, ci spieghi.
«Preleviamo l’acqua da 98 punti di captazione e da 131 pozzi profondi anche 100 metri e la reimmettiamo in rete; per farla breve, la spesa per l’energia elettrica che alimenta il nostro sistema di pompe di sollevamento e gli impianti di controllo e depurazione, è passata da 3,5 milioni di euro del 2021 a 9,3 milioni di euro del 2022. Per portare l’acqua a una famiglia di 3 componenti spendiamo, per i soli costi energetici, 174 euro/anno contro i 64 euro del 2021. I consumatori non se ne sono accorti perché la bolletta idrica non ha subito alcun rincaro di rilievo e rimane tra le più basse tra Piemonte e Liguria».
— Ci può fare un confronto della tariffa acqua con i nostri vicini?
«Con riferimento a una famiglia di tre componenti e un consumo medio stimato di 200mc/anno (mc=1.000 litri), la nostra tariffa (Ato 6) Gestione Acqua è € 1,86/mc, mentre Ato5 Asti € 2,15/mc – Ato 4 Cuneo € 2,46/mc – Ato 3 Torino € 1,98/mc – Ato Genova € 2,14/mc».
— Con tali numeri come si riesce fare investimenti per rinnovare reti idriche e impianti di depurazione?
«Negli anni, in accordo con l’azionariato pubblico, non si sono mai distribuiti dividendi e gli utili sono sempre stati totalmente reinvestiti; abbiamo inoltre acceso mutui bancari. Nel complesso, tra il 2018 e il 2022, abbiamo investito quasi 39 milioni di euro per rinnovare reti idriche e impianti di captazione e depurazione. Ma è chiaro che per rinnovare totalmente i 3.300 chilometri delle nostre reti idriche e fognarie, sono necessari investimenti decisamente più ingenti, ma qui è il limite del sistema. In Italia sono circa 2.500 i gestori del servizio idrico integrato; un frazionamento territoriale eccessivo, fonte di grandi diseconomie. Nel prossimo futuro, perché il sistema regga gli investimenti necessari, si renderà urgente incentivare accorpamenti e crescite dimensionali dei gestori e non solo nel comparto idrico. Su questo obiettivo sfidante sarà impegnata l’azione dell’azienda. Rimanendo ai dati attuali e certificati da ARERA, però, Gestione Acqua è tra le aziende italiane che investe di più per rinnovare reti idriche e impianti di depurazione: quasi 50 euro/anno per abitante».
— Rifiuti solidi urbani e raccolta differenziata a Novi.
«Anche a Novi ormai siamo a regime: con il 78% di raccolta differenziata siamo in linea con il resto del territorio servito da Gestione Ambiente. Con solo il 22% di indifferenziato, stiamo allungando la vita delle discariche e avviamo a nuova vita migliaia di tonnellate di plastica, vetro, alluminio e umido che diventa biogas».
— Cosa c’è nel futuro del Gruppo Acos?
«Disponiamo di un management capace, personale efficiente e motivato e un invidiabile know how tecnico nei settori idrici, energetici e ambientali. Settori chiave che contengono il futuro di un territorio vasto almeno quanto i 103 comuni in cui siamo presenti. I gestori del servizio idrico, in una prospettiva breve, saranno chiamati a esercitare un ruolo attivo nel contrasto della siccità con opere di contenimento e stoccaggio della risorsa idrica e il riutilizzo delle acque reflue. Noi siamo pronti, e dai nostri depuratori rendiamo già disponibili 2,5 milioni mc/anno di acqua utilizzabile in agricoltura per scopi irrigui e industriali.
Gestione Acqua e Acosì da tempo producono quasi 2,8 milioni di KwH di energia verde da fotovoltaico e idroelettrico ma intendiamo incrementarne la produzione e dare impulso alla nascita delle comunità energetiche tra i cittadini per la produzione di elettricità da fotovoltaico. Intendiamo quindi valorizzare la professionalità dei nostri tecnici per l’efficientamento energetico di condomini e abitazioni; attualmente alimentiamo con energia geotermica uno dei più grandi condomini della provincia. Nel 2022, nonostante le sfide nel settore dell’energia Acos Energia ha mantenuto il servizio per i suoi clienti assicurandosi una gestione redditizia. Nel 2023, l’azienda ha ampliato il suo numero di clienti, offrendo il servizio anche in nuovi comuni. Con la nuova offerta CASA CLICK, garantisce prezzi vantaggiosi anche in vista della fine del mercato tutelato prevista a gennaio 2024.
In un’ottica di economia circolare, con Gestione Ambiente stiamo esaminando le opportunità di mercato per il trattamento in loco di alcune tipologie di materiali, mentre Reti è sempre più attenta a investire in nuove tecnologie orientate, in futuro, a immettere nella sua rete miscele di gas naturale e idrogeno e, con Fondazione Acos e Ànemos, creiamo opportunità di crescita culturale e sempre più occasioni di socialità».
— In conclusione, qual è il messaggio che intende inviare agli azionisti e al territorio?
«Acos è e rimarrà un’azienda a vocazione pubblica con una solida cultura d’impresa. Sviluppando i nostri progetti abbiamo ancora molto da restituire al nostro territorio salvaguardando l’ambiente e creando nuove opportunità di lavoro. E, soprattutto rendere servizi sempre più efficienti e sostenibili al costo più basso possibile. Come abbiamo sempre fatto».