Omicidio preterintenzionale, l’imputato racconta la sua verità: “Quel pugno per difendermi”
Giuseppe Lombardo parla davanti alla Corte d'Assise e spiega cosa avvenne la notte del 22 ottobre 2022
ALESSANDRIA – Il processo in corso in Tribunale dovrà stabilire come si svolse l’aggressione dell’ottobre 2022 che portò al decesso di Alessandro Bruno, 33 anni, di Voghera.
Sul banco degli imputati c’è Giuseppe Lombardo, 38 anni e residente ad Alessandria, accusato di omicidio preterintenzionale. È difeso dall’avvocato Walter Franzè (del foro di Vibo Valentia).
Le dichiarazioni dell’imputato
Questa mattina, lunedì, davanti alla Corte d’Assise è stato Lombardo a raccontare la sua verità. Il 38enne, come specifica il suo difensore, non ha mai negato di aver dato un pugno al 33enne. Ma lo ha fatto per difendere se stesso e la figlia dall’aggressione che stava subendo da Alessandro Bruno.
Quest’ultimo aveva litigato con il 32enne di origine marocchina (inizialmente indagato e poi la sua posizione fu archiviata), che colpì Bruno con le lattine di birra proprio durante il diverbio. A quel punto, sempre secondo il suo racconto, Bruno si scagliò contro di lui che, per difendersi, lo colpì al volto.
Si tornerà in aula il 20 novembre.
Secondo le accuse, nell’ottobre 2022, in spalto Marengo ad Alessandria, Lombardo aggredì brutalmente per futili motivi – colpendolo con un pugno – Alessandro Bruno. Che finì a terra, riportando lesioni serie. Trasportato all’ospedale, il 33enne fu ricoverato e poi trasferito alcune volte tra Alessandria e Voghera, ma i medici non riuscirono a salvargli al vita. Bruno morì quasi tre mesi dopo, il 14 gennaio 2023.