Da Milano a Pietra Marazzi per installare le serre della maxi piantagione di cannabis: sette arresti
Pedinamenti e appostamenti hanno portato al blitz che ha coinvolto 40 Carabinieri: sequestrate droga e serre
ALESSANDRIA – Da Milano a Pietra Marazzi per installare quattro maxi serre dove crescevano rigogliose 400 piante di cannabis, ora sotto sequestro.
L’operazione dei Carabinieri della Compagnia ha portato all’arresto di 7 persone del milanese: uno ha l’obbligo di dimora, gli altri i domiciliari con braccialetto elettronico. Un’attività importante condotta dal capitano Pierluigi Stendardo che, a breve, andrà in pensione.
Importante sequestro di droga
L’operazione dei Carabinieri si è conclusa con uno dei più importanti sequestri di droga a livello provinciale, ed è stato portata a termine nei giorni scorsi con l’impiego di oltre 40 Carabinieri impegnati non solo nelle operazioni di polizia giudiziaria e nello smantellamento delle strutture ma anche nel taglio e nella catalogazione delle piante.
L’indagine è iniziata un anno fa quando gli investigatori, insospettiti dalla costruzione di alcune serre (per cui sono stati adottati materiali di alto profilo) e dall’installazione di videocamere perimetrali e reti frangivista in un terreno di scarso passaggio, avevano iniziato a monitorare l’attività di alcuni individui.
Appostamenti e pedinamenti
Appostamenti e pedinamenti, insieme all’attività tecnica, avevano permesso di definire i ruoli di ciascun appartenente all’organizzazione, peraltro con mansioni ben definite all’interno di quattro serre. C’era chi si occupava della coltivazioni degli arbusti, chi curava l’impianto di umidificazione, chi badava all’irrigazione e al ricambio di aria, attenzioni con il vivaio veniva accudito notte e giorno durante l’estate, in attesa del raccolto autunnale.
Dall’essiccazione delle piante sono stati ricavati e sequestrati 120 chili di marijuana, per un valore al dettaglio di circa un milione di euro, a fronte di un investimento iniziale stimato in 80 mila euro.
Il gruppo criminale era formato da persone di età compresa tra i 29 e i 32 anni che, forse, “avrebbero potuto indirizzare meglio i loro risparmi e le loro capacità verso guadagni leciti, meno veloci ma di maggiore utilità e gratificazione”, hanno spiegato i Carabinieri durante la conferenza stampa.
L’accusa mossa nei loro confronti è coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’ingente quantità.