«Macché super donne: noi fragili e bisognose di essere sostenute»
La camminata dedicata alle gestanti raccontata da chi l’ha vissuta: «Mente chi nega i problemi del post partum. Non vergogniamoci a parlarne»
«Non bisogna mica fare le super donne, né vergognarsi di essere fragili. La nascita di un figlio, specialmente del primogenito, cambia la vita e la crisi del post partum è innegabile. Chi sostiene che non esiste, a parer mio, mente di grosso».
Sorride, coccolandosi la sua Flaminia, nata a dicembre. È quella creatura che, appunto, le ha scombussolato l’esistenza, riempiendola di emozioni, ma moltiplicando le responsabilità.
L’alessandrina Alice Rizzato, 39 anni, si racconta al ‘Piccolo’ in occasione della ‘Settimana dell’allattamento’, evento che l’Azienda ospedaliera ha deciso di concludere, domenica scorsa, con una “camminata per gestanti”, alla quale partecipano anche i futuri papà. Niente di eroico, semplicemente un modo per stare insieme, condividere gioie e preoccupazioni, colloquiare, in un ambiente bucolico (nello specifico, il parco della torre di San Salvatore Monferrato, paese in cui si è svolta l’iniziativa) avendo a disposizione chi può offrire consigli pratici, ma anche psicologici.
Nei luoghi di lavoro
Quest’anno, molte delle chiacchiere sono state incentrate sull’allattamento nei luoghi di lavoro. «Io lavoro in un’azienda orafa di Valenza – spiega Alice – Fino al compimento del primo anno di mia figlia, posso godere dell’orario ridotto e delle agevolazioni previste dalla legge. Ma mica ovunque è così; dunque è giusto trattare l’argomento anche per informare le lavoratrice su quali sono i loro diritti».
Lei ha partecipato alla camminata del 2022, quand’era incinta di 6 mesi. Al suo fianco Luca, il futuro papà. «Non ha potuto presenziare ai precedenti incontri pre parto, a causa delle restrizioni dovute al Covid. Ma per la passeggiata, essendo all’aria aperta, non ci sono stati vincoli. E credo che si sia trattato di un bel momento di confronto anche per lui».
Più si sa, meglio è
Per lei, di sicuro. «Credo che questa, voluta dell’Azienda ospedaliera, sia un’ottima iniziativa – aggiunge Alice – I momenti di confronto, in certi casi, sono molto utili e le informazioni che si ricevono non bastano mai. L’idea di diventare mamma scombussola, anche se partorire è cosa naturale. Così, quando, sia in reparto che al consultorio, mi hanno invitato a partecipare, non ho avuto dubbi. Come noto: più si sa meglio è».
Decisivo anche il corso pre parto: «In effetti, ti mette in guardia, sai cosa devi attenderti. E le cose ti vengono spiegate da persone che ti comprendono, che capiscono quali sono le difficoltà oggettive e che ti insegnano ad affrontarle al meglio. C’è l’abitudine a dare per scontate molti aspetti, ma la realtà è differente. E meno male che c’è chi ti avverte e ti indirizza ».
Le opinioni di Alice sono condivise: «Parlando con altre ragazze, si capisce quanto le problematiche siano comuni. Molte però hanno il terrore di dire che sono stanche, affaticate, appesantite, preoccupate. Ecco, io credo, invece, che della normalità non ci si debba vergognare e che sia opportuno abbattere i paletti della reticenza».
Al contrario, è il colloquiare che diventa utile e un’iniziativa come la camminata a San Salvatore ne è la prova. Il resto sono i sorrisi di Flaminia e di chi, come lei, portando gioia e vitalità, resta la miglior soluzione ai problemi