Stona, ‘Mi ascoltasse il cielo’ è una toccante preghiera laica
Il nuovo singolo del cantautore alessandrino è in rotazione radiofonica e disponibile sulle piattaforme di streaming
MUSICA – Stona, il nuovo singolo ‘Mi ascoltasse il cielo‘ è una toccante preghiera laica.
In rotazione radiofonica e disponibile sulle piattaforme di streaming da ieri, il brano del cantautore di origini novesi Massimo Bertinieri è “una piccola preghiera laica che si confronta con le aspettative di questa vita delineando la linea sottile fra sacro e profano, giusto e sbagliato, buoni e cattivi”.
“Una preghiera che suona come una richiesta di aiuto, di un miracolo salvifico forse non risolutivo ma che basterà per provare a superare quantomeno oggi una altra difficoltà” la definisce Stona.
Le collaborazioni
Il pezzo è impreziosito dalla presenza al violoncello di Chiara Di Benedetto (violoncellista di Ultimo) e dal pianoforte di Carlo Gaudiello (pianista di Malika Ayane, Venditti, Ron, De Gregori, Fiorella Mannoia, e tantissimi altri).
Il tutto prodotto magistralmente sempre da Guido Guglielminetti (producer di Francesco De Gregori).
Il videoclip
Il videoclip ufficiale del singolo, per la regia dello stesso Stona, è disponibile sul canale ufficiale YouTube di Stona.
Nel 2021 Stona pubblica due Ep: “Abbiamo perso tutti” e “Buona Speranza”, sempre prodotti da Guido Guglielminetti, anticipati dal singolo “Abbiamo perso tutti”, il cui video, per la regia dello stesso Stona, viene trasmesso in anteprima nazionale su SkyTg24.
E’ fra i vincitori come “miglior artista originale” del premio “La Settima Nota” patrocinato da Luca Bonaffini, storico collaboratore e autore di Pierangelo Bertoli ed è fra i 15 vincitori selezionati con cadenza annuale dalla Fondazione Estro Musicale, la cui “mission” è la promozione della cultura musicale di eccellenza con la tutela e la valorizzazione di nuovi autori.
Nel 2022 esce il nuovo album prodotto da Guido Guglielminetti che racchiude i brani contenuti nei due ep precedentemente pubblicati anticipato dal singolo “Vietato abbandonare i sogni” e contenente l’inedito che da il titolo al lavoro: “E uscimmo infine a riveder le stelle”.